Capone alla maggioranza: “Che fallimento! Staccate la spina”

di Redazione

 Sant’Arpino. Staccate la spina! Per una volta siate seri e prendete una decisione saggia – anche se forse impopolare. E soprattutto almeno in questa occasione tirate fuori gli attributi e non nascondete la verità ai santarpinesi.

Abbiate il coraggio di dire pubblicamente quello che in privato e finanche nelle sedi istituzionali non osate più nascondere, perché schiacciati dalla drammatica forza dei numeri: la multiservizi è fallita! Solo prendendo atto di questo triste – ma ineludibile – dato di fatto si potrà una volta e per tutte cominciare a ragionare seriamente di come salvare questa società che, invece di rappresentare un piccolo gioiello per la macchina pubblica, oggi, a causa della cattiva gestione di pseudo amministratori, è una palla al piede per le casse comunali.
Nonostante lo spirito di abnegazione che quotidianamente dimostrano impiegati ed operai della “Ecoatellana” oggi per questi lavoratori è diventato impossibile addirittura poter espletare le proprie funzioni. Paradosso dei paradossi, infatti, non serve a nulla la voglia di sacrificarsi dei dipendenti della Multiservizi, che sono impossibilitati a fare alcunché visto che mancano gli strumenti, i mezzi, le materie prime per realizzare anche il più banale degli interventi.
E così dinanzi a questo deprimente stato dell’arte il Comune si vede costretto ad affidare lavori di ordinaria manutenzione a ditte private – spesso casualmente facenti capo ad amici degli amici – con conseguente aggravio per le già vuote casse civiche.
E mentre ogni mese si pagano con sempre maggior ritardo – anzi spesso non si pagano proprio – gli stipendi di operai ed impiegati della Ecoatellana, dall’altro lato, stante l’assoluta impossibilità di operare della Multiservizi, si finisce con il riempire le tasche di qualche ditta “amica”.
Del resto questa è una storia non nuova. Come tutt’altro che nuova è la trasformazione della Multiservizi nel bancomat del sindaco e del ras locale di turno. È risaputo che la grassa zinna della Ecoatellana è stata spremuta da tutti. Parmigiano, penne di pregio, costi di benzina degni di un parco d’auto di lusso, e regalie varie, sulle quali da tempo sta indagando anche la Corte dei Conti, rappresentavano la quotidianità. E nonostante la voragine nel bilancio questa deprecabile prassi prosegue imperterrita.
Del resto non potremmo aspettarci nulla di diverso, visto che oggi chi gestisce de facto questa società tecnicamente fallita è un amministratore ancora più fallito della Multiservizi stessa, e cioè il sindaco facente funzioni Gianluca Fioratti. Non resta che voltare pagina una volta e per sempre, e soprattutto mettere in campo un serio piano di rilancio della stessa che da un lato salvaguardi e tuteli gli attuali livelli occupazionali e dall’altro serva a rendere competitiva sul mercato la società.
Se mai avrete il coraggio di ammettere le vostre responsabilità davanti ai giudici civili, penali ed amministrativi, potremmo poi discutere di un progetto serio di rilancio della società. Progetto a cui il sottoscritto darà il proprio contributo di consigliere nell’esclusivo interesse di Sant’Arpino. Ma dubito che questo tipo di approccio possa venire da chi in questi anni ha fatto di tutto per distruggere la Multiservizi solo per salvaguardare il proprio piccolo tornaconto personale!
Vi aspetto in piazza Umberto domenica 4 maggio, alle ore 11, per il comizio.
Francesco Capone
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