Rivendeva carte postepay su Internet: denunciato 34enne mondragonese

di Redazione

 Mondragone. Le cronache ed i mass media in genere, con sempre più frequenza, evidenziano l’ormai diffusissimo, e per certi versi inarrestabile, fenomeno del “cyber crime” che, indubbiamente, suscita fortissima preoccupazione tra i cittadini e nelle stesse Istituzioni.

L’attività di prevenzione e repressione di ogni tipo di illegalità, posta in essere con efficace continuità dagli uomini del commissariato di polizia di Castel Volturno, diretto dal vicequestore aggiunto Carmela D’Amore, non ha risparmiato né sottovalutato, questa tipologia di reato, ritenendolo una sorta di “nuova frontiera” della micro-criminalità contemporanea, il cui contenimento, passa, necessariamente, attraverso il costante aggiornamento sull’information tecnology.

Partendo da questa premessa, gli sforzi investigativi si sono concentrati, in particolar modo, nell’individuazione del sempre crescente numero di soggetti che, attraverso la sottrazione di dati sensibili dalla rete, l’uso fraudolento e/o clonazione di carte di credito e bancomat, realizzano facili guadagni ai danni delle ignare vittime che, molto spesso e solo successivamente, scoprono che il loro conto, in molti casi anche “magro”, è stato completamente prosciugato, con operazioni d’addebito effettuate a loro insaputa.

Il fenomeno, che ha assunto dimensioni sicuramente preoccupanti, troverebbe, in un territorio come quello di Castel Volturno, interessato da una profonda crisi sociale ed economica, soggetti che, in cambio di “poche lire”, si prestano a rendersi complici, anche vendendo la propria identità anagrafica a soggetti senza scrupoli, i quali, attivando attraverso la rete informatica “conti gioco” on line, carte postapay, carte di credito o sim card telefoniche, sottraggono, fraudolentemente, i risparmi di ignari cittadini.

Il giro di vite realizzato negli ultimi mesi dalla sezione anticrimine e dalla polizia scientifica del commissariato castellano, ha stretto una morsa repressiva al citato fenomeno, deferendo all’Autorità Giudiziaria di Santa Maria Capua Vetere, più di trenta persone, gravate, oltretutto, da precedenti specifici in materia, ai sensi della normativa vigente che disciplina i reati informatici.

Tra i soggetti denunciati nell’ambito dell’attività investigativa particolarmente interessante è la figura di P.A., 34enne mondragonese. L’uomo, per quanto emerso dalle indagini, ha acquistato, nel giro di pochi giorni, numerosissime carte postepay al portatore, per poi rivenderle, offrendole sulla rete internet, ad un prezzo maggiorato di ben 40 volte l’importo pagato. Precauzionalmente, l’acquisto delle carte, avveniva fuori regione; prudenza, però, rivelatasi vana perché l’incrocio dei dati e delle “tracce informatiche” ha permesso agli investigatori del commissariato la sua individuazione.

Non meno meritevole di attenzione è il deferimento di un intero nucleo familiare che, allettando, sempre attraverso annunci sulla rete, ignari acquirenti con l’offerta di bancali di pellet a prezzi “stracciati”, ha realizzato ingenti profitti, truffandoli nel modo più classico ovvero incassando il denaro senza consegnare la merce.

Significativo, è anche il caso di N.E., 26 anni, che, membro di un’organizzazione specializzata nella clonazione di carte di credito da utilizzare si “tavoli da gioco” on line, incassava, su una carta postapay all’uopo attivata, ingenti somme di denaro, frutto di quelle che, comunemente, vengono definite “perdite volontarie”.

Quelli menzionati, rappresentano, purtroppo, solo una parte infinitesimale delle illecite attività che criminali, sempre più specializzati, portano a segno attraverso l’uso fraudolento della rete internet, la cui diffusione ha, certamente, portato grossi vantaggi sotto tutti gli aspetti, paragonabili solo alle grandi scoperte ed invenzioni del 19esimo secolo ma, al tempo stesso, reso noi tutti più vulnerabili.

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