Voto di scambio, il Senato approva: la riforma è legge

di Mena Grimaldi

 Roma. Al termine di una seduta burrascosa a causa delle rumorose proteste dei senatori M5S, con 191 voti favorevoli, 32 contrari e 18 astenuti l’aula del Senato ha approvato il disegno di legge che disciplina le sanzioni penali sul voto di scambio politico-mafioso (articolo 416 ter del Codice penale).

A favore tutti i gruppi, ad eccezione di grillini (contrari) e Lega Nord (astenuto). Entrambi i gruppi hanno spiegato la loro contrarietà per la decisione di abbassare le pene detentive per il reato: la forbice, originariamente prevista dai 7 ai 12 anni, è passata a 4-10 anni.

L’associazione Libera, da anni in prima fila nel contrasto alla mafia, accoglie il varo definitivo della riforma con una nota in cui sottolinea come la modifica del 416ter “contiene una buona notizia e un errore da correggere: la buona notizia é l’inserimento, dopo un iter tormentato, delle due parole altra utilità, che colpiscono al cuore il voto di scambio politico mafioso, finora limitato all’erogazione di denaro”.

L’errore “é quello della riduzione delle pene, che vanno inserite, invece, in un più generale inasprimento di tutti i reati di mafia, a partire dal 416 bis, oggi sanzionato con condanne inferiori a quelle previste per l’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti”.

La presidente della commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, mette in evidenza come il Parlamento abbia tenuto fede “all’impegno di approvare la riforma del voto di scambio in tempo per le prossime elezioni e con una norma rigorosa e applicabile, così come avevano chiesto magistrati e associazioni in prima linea nella lotta contro le mafie”.

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