Segrate, uccide ex socio. Tornato a casa, spara alla moglie e si suicida

di Antonio Taglialatela

 Milano. Ha ucciso a colpi di pistola un ex collega di lavoro, a Segrate, periferia est di Milano. Poi, tornato a casa, a Bottanuco, in provincia di Bergamo, ha sparato alla moglie, uccidendola, e alla fine si è suicidato con la stessa arma.

Un dramma della follia quello che ha visto protagonista Domenico Magrì, 78 anni, originario di Catania. L’uomo, imprenditore edile, intorno alle 10.30 di giovedì ha sparato all’ex socio Carmelo Orifici – 69enne, anch’egli di origini siciliane, di Enna, fratello dell’ex sindaco di Segrate, Achille – dopo avergli dato appuntamento in un cantiere di Segrate, in via Monviso, con la scusa di parlare di un problema di lavoro.

Orifici ha chiesto al figlio Antonio, di 39 anni, di raggiungerlo all’incontro ma ha tardato di dieci minuti e, giunto sul posto, ha visto Magrì allontanarsi con la sua auto mentre il padre era morto.A quel punto il 39enne ha contattato i carabinieri, fornendo l’identità di Magrì, l’indirizzo di casa e il modello della sua vettura, una Nissan Qashqai.

In quel lasso di tempo il 78enne si era recato a casa per uccidere la moglie e poi suicidarsi. All’arrivo dei carabinieri del locale comando, nell’abitazione di Bottanuco, al civico 10 di via padre Kolbe, i corpi di Magrì e della moglie giacevano senza vita a terra. Secondo una prima ricostruzione, Magrì, tornato a casa, avrebbe chiesto alla badante di uscire per fare una commissione, per poi sparare alla consorte, da tempo malata e costretta a letto. La domestica, una volta rientrata, ha dato l’allarme.

All’origine della tragedia, stando alle prime ipotesi, le frizioni tra i due imprenditori dopo lo scioglimento della società.

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