Brescia, croce dedicata a Wojtyla si spezza e uccide un ragazzo

di Redazione

 Brescia. E’ morto sul colpo Marco Gusmini, 21enne di Lovere (Bergamo) travolto dalla croce del Cristo Redentore, a Cevo, nel Bresciano.

Una scultura creata da Enrico Job in occasione della visita a Brescia, nel settembre 1998, di Papa Giovanni Paolo II, in occasione del centenario della nascita di Paolo VI. L’episodio si è verificato intorno alle 14 di giovedì.

In visita alla croce che regge una gigantesca statua di Cristo c’era un folto gruppetto di ragazzini dell’oratorio di Lovere. I più giovani erano nel piazzale antistante, mentre Marco si trovava proprio sotto la croce insieme ad un 31enne, quando all’improvviso si sono spezzate le giunture dell’opera ed un pesante pezzo del legno è piombato addosso ai due escursionisti. Inutile l’arrivo sul posto dell’eliambulanza del 118 di Brescia, Gusmini era già deceduto.

La croce alta 30 metri, installata nel 1998 allo stadio di Brescia in occasione della visita di papa Wojtyla fu poi smontata e conservata per diversi anni nel seminario cittadino. Nel 2005 fu poi portata a Cevo, su espressa volontà di Vigilio Mario Olmi, emerito vescovo ausiliare di Brescia, a suo tempo presidente del Comitato per la visita del Papa a Brescia. Decisero di portarla in montagna per ricordare, dissero, le cicatrici e le ferite della Seconda Guerra Mondiale. E anche perché papa Giovanni Paolo II, alpinista appassionato, era stato in visita al vicino massiccio dell’Adamello.

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