Antonacci, “L’amore comporta” rivoluzione

di Emma Zampella

 Per qualcuno parlare d’amore è risultato semplice, per altri complicato e complesso, per altri ancora sofferente e malinconico. E poi c’è lui, Biagio Antonacci, che ne “L’amore comporta”, in uscita l’8 aprile, condensa la sua speranzosa e rivoluzionaria concezione dell’amore.

Perché forse, è davvero così: “Oggi l’unica rivoluzione ammessa è quella sentimentale. Se l’uomo si concentrasse sul proprio cammino e si dedicasse di più all’amore ci sarebbe in giro più speranza”. Perché come racconta il cantautore nella conferenza stampa di presentazione dell’album, “L’amore comporta tutto. Ho fatto un titolo generico perché parlare d’amore diventa sempre più difficile. Dunque è un titolo enigmatico quasi fosse un cancello aperto, come è davvero questo sentimento. L’amore è anche sofferenza, dolore, attrazione, meditazione, evoluzione e soprattutto rivoluzione. Non abbiate mai paura di rivoluzionare la vostra vita attraverso l’amore”.

Un amore, il suo, declinato in tutte le passioni che hanno contraddistinto i suoi 50 anni, di cui più della metà passati in musica. e proprio quella spinta rivoluzionaria che canta nelle sue canzoni, Antonacci l’ha messa anche nella sua professione, che compie importanti e necessarie evoluzioni. Per la prima volta in tutta la sua carriera, Antonacci ha accettato di inserire nel suo disco album che non portassero la sua firma. A far parte de “L’amore comporta”, c’è anche un brano scritto da Paolo Conte. Una collaborazione nata da una richiesta ben esplicita del compositore che ha letto nella voce di Biagio una produzione di pensieri. E Antonacci a sua volta ne tesse le lodi: “Questo brano è un gioiello letterario. Nei miei dischi non ho mai interpretato canzoni non mie ed è la prima volta che ci sono testi e musiche di un altro autore. Il fatto che sia Paolo Conte mi riempie di orgoglio”.

La rivoluzione però può arrivare anche dalle persone, che silenziose riempiono d’amore la tua esistenza. E Biagio, quelle che per lui contano per davvero, le ha volute sul palco, accanto a lui, come gesto d’amore reciproco: ai suoi concerti parteciperanno infatti anche Eros Ramazzotti, Alessandra Amoroso, Giuliano Sangiorgi e Laura Pausini. “Eros e Laura sono mio fratello e mia sorella. Canterò qualche canzone con loro e ci saranno anche momenti inediti in trio. E’ giusto, quest’anno è la nostra festa tra i 30 anni di carriera di Eros, i 20 di Laura e i miei 50 anni di età. Giuliano è una persona meravigliosa e un artista completo. La piccola Alessandra, alla quale ho scritto una canzone ‘Non devi perdermi’ che sta andando bene, è una delle poche donne fuori dal talent che si è distinta per il carattere e le doti vocali”.

Quanto alla sua “arte” di compositore, la sua attenzione si sofferma su progetti particolari. In primis su “Barbara”, una canzone tra le tredici del nuovo disco, racconta la storia di una “donna che sta crescendo e si sta accorgendo che l’indipendenza è fondamentale. Acquisire l’indipendenza dalla propria famiglia prima e dal proprio uomo dopo, denota una grande personalità. Lei non deve chiedere né sottostare a giudizi. Non ho figlie femmine ma dico sempre ai miei amici che le hanno di invitarle ad essere sempre indipendenti”.

A due anni dal successo multiplatino di ‘Sapessi dire no’, con il quale ha dominato la prima posizione della classifica con una permanenza record di dodici settimane, Antonacci torna con tredici brani inediti che ha prodotto insieme a Michele Canova, tra i Sunset Studio di Los Angeles e i Kaneepa Studio di Milano. L’album è stato anticipato dal brano “Ti penso raramente”, da qualche settimana in testa all’airplay radiofonico e per il quale Antonacci ha realizzato un video selfie, girato per la prima volta interamente con il proprio smartphone e sapientemente montato da Fabio Lovisetto.

Il disco fotografa l’evolversi delle relazioni e degli stati d’animo con spontaneità ma anche con profondità. L’album si apre con “Cado”, brano dal ritmo incalzante, seguito proprio da “Ti penso raramente” e da “L’amore comporta’, title track il cui testo rappresenta l’amore come motore della vita. In “Hai bisogno di me” e “Tu sei bella”, l’introspezione si rafforza tanto che come canta Biagio nel secondo dei due brani “’i difetti diventano pregi”. Insomma, un disco che mette a nudo l’amore.

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