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Premio Pulitzer a Guardian e al Washington Post per il Datagate
New York. Ha rivelato il programma segreto di sorveglianza di massa portato avanti dall’Agenzia per la Sicurezza Nazionale, con articoli autorevoli e perspicaci che hanno aiutato il pubblico a capire come queste informazioni si inserivano nel quadro più ampio della sicurezza nazionale.
Così la commissione del Pulitzer ha motivato il premio per la categoria servizio pubblico,alle rivelazioni della “talpa” Edward Snowden sui programmi di sorveglianza di massa della prima agenzia di sicurezza Usa, la Nsa.
Questi articoli che hanno sconvolto per settimane i rapporti tra la Casa Bianca e i suoi alleati europei e non sono state resi possibili solo grazie alle rivelazioni di un giovane ex contractor costretto a vivere in esilio, a Mosca, e sott’accusa dal governo Obama.
Questa decisione ci ricorda che ciò che nessuna coscienza individuale può cambiare, può farlo la libera stampa.
Così Edward Snowden, la talpa del Datagate, ha commentato la assegnazione del Pulitzer ai cronisti che hanno raccolto le sue informazioni riservate sugli abusi della Nsa. Il premio indica le testate e non i singoli giornalisti, tuttavia tutto il lavoro è stato condotto da Barton Gellman del Washington Post e da Glenn Greenwald e Ewen MacAskill del Guardian, oltre alla filmmaker e giornalista Laura Poitras che ha lavorato con ambedue le testate.
Felice il direttore del NewYorker, David Remnick: Questo premio è la sintesi più alta, di cos’è il giornalismo di qualità il servizio pubblico.
Ma la Commissione ha lanciato un messaggio anche al Washington Post. Oltre al premio per Nsa, il giornale ‘icona’ del Watergate, la bibbia della politica della capitale Americana, ha ricevuto un secondo premio, più esattamente consegnato a Eli Saslow, nella categoria del giornalismo divulgativo, per i suoi pezzi sulle famiglie americane alle prese con i buoni pasto.
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