Tra il porto e l’orizzonte: i giovani della Diocesi a raccolta

di Redazione

 Aversa. Sabato 12 aprile si celebrerà ad Aversa la Giornata Diocesana della Gioventù, organizzata dalla Pastorale Giovanile della diocesi di Aversa e dal Liceo Scientifico Statale “Enrico Fermi”, che ospiterà gran parte delle attività.

La manifestazione dal titolo “Tra il porto e l’orizzonte” vuole essere un “momento educativo comunitario che intende coinvolgere i giovani, gli insegnanti, i genitori e tutti coloro che si occupano di formazione”. La riflessione verterà sul rischio educativo del nostro territorio e sulla necessità di costruire “percorsi virtuosi, relazioni sane e percorsi di dialogo che possano arginare gli effetti devastanti della solitudine, della mancanza di punti di riferimento, che generano comportamenti deviati ed episodi di bullismo”.

Dalle 9.30 alle 13 sono previste due sessioni di laboratori, in cui si affronteranno temi come l’orientamento scolastico e al mondo del lavoro, l’impegno nella scuola, l’affettività, la lotta alle dipendenze. Poi, fino alle 14.45, un momento di pausa con pranzo al sacco e, a seguire, alle ore 15 puntata speciale del Caffè teologico con il Vescovo, Mons. Angelo Spinillo. La giornata si concluderà alle ore 17 con la Marcia delle Beatitudini dalla scuola a Piazza Mons. Giovanni Gazza.

“Grazie a Dio, questa è l’occasione di stringere una bella alleanza con la scuola nel solco di un impegno comune finalizzato ad abbattere le frontiere, rafforzare il dialogo e prenderci cura insieme dei nostri ragazzi”, dice don Francesco Riccio, responsabile della Pastorale Giovanile della diocesi di Aversa.

“La nostra speranza è quella di riuscire a trasmettere ai giovani l’importanza di ragionare in un’ottica progettuale e, proprio a questo scopo, abbiamo deciso di includere tra le attività laboratoriali degli incontri sull’orientamento scolastico e professionale”.

L’appuntamento cade ad un anno dalla tragica scomparsa di Emanuele Caterino, giovanissimo accoltellato a morte da un coetaneo ad Aversa per futili motivi. “Un episodio che ci ha colpiti profondamente: la vita non è improvvisazione, la nostra azione deve andare nella direzione di favorire relazioni più serene e costruttive. È proprio questo lo spirito alla base della marcia delle Beatitudini che chiuderà la giornata”.

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