Parco Grassia, abbandono e segni di “privatizzazione”

di Antonio Arduino

 Aversa. A un anno e mezzo dall’apertura al pubblico Parco Grassia si è trasformato nel simbolo dell’abbandono e del disinteresse dell’amministrazione nei confronti delle periferie cittadine che intendeva recuperare in termini di vivibilità e servizi.

E’ quanto sostengono i residenti dei condomini affacciati sull’area verde che utilizzando lo spazio per portare a spasso i cani e come percorso breve alternativo a quello che dovrebbero effettuare per andare da via Maiuri alla stazione ferroviaria.

“Avendo le chiavi del cancelletto interno possiamo raggiungere più rapidamente via Atellana”, dice una residente che abbiamo incontrato mentre portava il suo cane a spasso nell’area che però, come ha affermato, non è frequentata da nessun altro.

Solo residenti con cani, niente bambini, né mamme con carrozzine. L’erba alta, con le insidie che nasconde, e lo stato d’abbandono totale non sembrano favorire la frequentazione del parco (?), né di giorno, né di notte dove le tante, troppe lampade fuori uso impediscono di vedere oltre un palmo di naso.

Insomma, nessuno frequenta il parco, fatto salvo per chi arrostisce carciofi su una graticola a carbonella collocata accanto ai servizi igienici, chiusi. Possibile che era questo l’obiettivo che intendeva centrare il sindaco quando ha aperto all’uso Parco Grassia? Oppure non è informato delle condizioni in cui versa?

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