Infermiera picchiata all’ospedale Moscati da un paziente

di Nicola Rosselli

 Aversa. “Ha aperto la porta dicendo che doveva entrare subito. Ho avuto solo il tempo di dirgli di pazientare, di attendere che passasse prima un altro paziente, per poi essere tempestata da calci e pugni. Poi si è aggiunta la moglie e, ancora, una terza persona.

Solo l’intervento di un medico mi ha sottratto dall’aggressione, ma, l’energumeno, non contento, mi ha letteralmente buttata per aria, mentre il dottore cercava di portarmi in un’altra stanza”. A parlare Anna, l’infermiera che la notte scorsa è stata aggredita da un paziente residente a Scampia, che era giunto al pronto soccorso del “Moscati” affermando di presentare nausea e vomito.

L’uomo e i familiari sono scappati solo quando hanno sentito che stavano per giungere gli agenti del locale commissariato. Nella stessa notte, poi, anche episodi, meno gravi, di aggressioni soprattutto verbali, tre in tutto. L’infermiera ne avrà per almeno una settimana, ma a preoccupare è il suo stato psicologico.

Prestare servizio al pronto soccorso aversano significa essere in continua tensione a causa della mancanza di un posto di polizia fisso e dello scarso apporto dei vigilanti nel campo della sicurezza. I momenti topici dell’aggressione sono stati filmati da telecamere di videosorveglianza e che ha avuto l’opportunità di visionare le immagini non ha esitato a definirle sconvolgenti.

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