Gruppo Fb: “Intitolare via Roma a Cimarosa e via Seggio a Jommelli”

di Angela Oliva

 Aversa. Intitolare via Roma al grande Domenico Cimarosa e via Seggio a Niccolò Jommelli, due tra i musicisti italiani più noti, tanto che il Teatro alla Scala di Milano ha aperto una propria stagione proprio con un’opera di quest’ultimo, entrambi figli di Aversa.

La proposta è stata lanciata sul web da un giovane aversano, Genny Serpico, sul gruppo di Facebook “Sei di Aversa se…”. Proposta che ha fatto registrare numerosi ‘mi piace’. L’intento, ovviamente, è quello di far uscire dall’oblio in cui la stessa Aversa ha relegato i suoi figli più importanti, mentre potrebbero rappresentare un volano non solo dal punto di vista socio-culturale, ma anche turistico, sulla scia, ad esempio, di Salisburgo con Mozart. Un’idea che, però, sembra non raccogliere molto entusiasmo tra chi dovrebbe attuarla o, almeno, promuoverla.

“Oggi – ha dichiarato il sindaco di Aversa Giuseppe Sagliocco – mi appassiona di più riqualificare via Roma con l’intervento previsto da Piu Europa. Al momento al Comune non è giunta alcuna richiesta ufficiale, comunque non dipende direttamente da me, ma dal consiglio comunale. Se verrà richiesto, valuteremo, ma non è questa certamente una priorità. Ci sono altri problemi sul tappeto e, soprattutto tempi e modi. A via Roma, ad esempio, deve prima essere restituita quella dignità che le è stata fatta mancare per tanto tempo e dopo potremmo parlare di se cambiarle o meno il nome”.

Più complesso il discorso fatto da Sergio D’Ottone, console locale del Touring Club e tra i responsabili dell’associazione Aversa Turismo. “Non penso – ha dichiarato l’attivissimo D’Ottone – che intitolare una strada possa giovare più di tanto. Siamo di fronte ad un fatto meramente onorifico. Non mi soffermerei sul cambio di nome. A Caserta, ad esempio, via Renella per i casertani continua ad essere via Napoli. Si potrebbe anche tentare, ma per gli aversani cambierebbe poco”.

D’Ottone, indica, poi, quello che a suo avviso bisognerebbe fare in questo campo: “Occorre lavorare su altri fronti per giungere alla consapevolezza del nostro patrimonio culturale. Aversa si sta imbastardendo perché manca un substrato culturale e l’amore per la propria identità. Indirizzerei le forze sull’effettivo recupero di Casa Cimarosa, per una maggiore visibilità della statua posta in piazza Mazzini”. Lo stesso operatore culturale, volontario, evidenzia come appena domenica scorsa un’iniziativa privata di visite guidate a pagamento da parte di un’associazione casertana, benché poco pubblicizzata, abbia portato ad iscriversi e a partecipare ben cinquanta persone. “Questo dimostra – ha concluso – che gli aversani hanno sete di recupero delle proprie radici”.

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