Parte il tour europeo di Renzi: prima tappa da Hollande a Parigi

di Redazione

 Parigi. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è giunto all’Eliseo, dove inaugura il suo tour europeo incontrando il presidente della Repubblica francese, Francois Hollande.

Al termine del bilaterale e della colazione di lavoro, i due leader terranno una conferenza stampa congiunta. Lunedì Renzi andrà a Berlino per un incontro con la Cancelliera, Angela Merkel, prima che la sua settimana europea si concluda con il vertice dei Capi di Stato e di governo Ue di giovedì e venerdì a Bruxelles.

Nel suo giro europeo il premier ribadirà ancora una volta che l’Europa deve cambiare e che l’Italia non è sotto osservazione perché rispetterà gli impegni presi con Bruxelles. Del resto il primo commento che è arrivato venerdì dalla Cancelleria tedesca, quella sottolineatura sul “programma ambizioso” illustrato dal premier italiano, viene considerato a palazzo Chigi come un ottimo viatico, a Parigi e a Berlino – questa la convinzione – c’è grande interesse per le riforme annunciate dal presidente del Consiglio.

“Le mie riforme sono serie, non sono proposte da campagna elettorale” ha ribadito inoltre il premier, fermo nella sua intenzione di presentarsi con questo ‘biglietto’ da visita. Un pacchetto di provvedimenti “che non sono mai stati portati avanti nel nostro Paese”, con la convinzione di avere tutte le carte in regola per farsi ‘aprire’ le porte dall’Europa.

A Parigi il premier si prepara a ricevere una buona accoglienza. La Francia infatti punta su Matteo Renzi per riaffermare i legami già molto forti con l’Italia e per rafforzare l’asse Parigi-Roma sull’agenda europea, a partire da crescita e occupazione, in vista del semestre italiano di presidenza Ue.

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“Italia e Francia – spiegano fonti diplomatiche – sono in situazioni molto simili, devono rispettare i conti ma senza creare attriti sociali. Cercheranno di affinare l’intesa con cui far pressione sulla Germania: rigore sì ma a lungo termine, sul breve bisogna tenere conto delle emergenza dei Paesi”. “C’è un asse Parigi-Roma sull’agenda europea soprattutto economica, per i giovani e la crescita”, ha assicurato nei giorni scorsi il ministro francese per gli Affari europei, Thierry Repentin, aggiungendo: “L’Italia ci troverà al suo fianco nel semestre di presidenza Ue”.

Dalla sua elezione, nel maggio 2012, Hollande ha cercato nei vari governi italiani che si sono succeduti un prezioso alleato per ottenere un’agenda europea più concentrata sulla crescita e per un alleggerimento dell’austerità. Non è un mistero che lo farà anche con il governo Renzi, a cui lo accomuna, tra l’altro, la passione per il calcio.

Il primo maggio 2013, appena due giorni dopo il voto di fiducia del Parlamento, anche l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta riservò a Hollande una delle prime visite in Europa. Una missione a Parigi o Berlino “non è una questione di politica estera ma di politica interna”, disse Letta all’Eliseo, marcando subito la forte impronta europeista del suo mandato. Hollande, che nell’ex presidente del Consiglio trovò un alleato di peso, tenne a chiamarlo per un saluto “molto caloroso e amichevole” al termine della sua esperienza a Palazzo Chigi.

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