No Tav, sigilli violati a Baita Clarea: Beppe Grillo condannato a 4 mesi

di Redazione

 Torino. Beppe Grillo è stato condannato a quattro mesi e 100 euro di multa a Torino per la violazione dei sigilli alla Baita Clarea, un presidio costruito dai No Tav in un area destinata a diventare zona di cantiere per la Torino-Lione e posta sotto sequestro per abuso edilizio nel 2010.

Insieme all’ex comico è stato condannato alla stesa pena anche Alberto Perino, leader dei No Tav, che ha così commentato la sentenza: “Una condanna così pesante, per un reato del genere, è un caso unico in Italia. Esemplifica bene il clima di caccia alle streghe che si è creato”.

I pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo avevano chiesto nove mesi. I magistrati hanno contestato a Grillo e agli altri imputati di avere rimosso volontariamente i sigilli che erano stati posti dalla magistratura alla baita costruita abusivamente dagli attivisti No Tav nei pressi del cantiere della Torino-Lione.

All’epoca dei fatti, prima che entrasse nell’edificio, Grillo era stato informato dai carabinieri che avrebbe commesso un reato nel caso lo avesse fatto. L’avvocato del leader del Movimento 5 Stelle, Enrico Grillo, aveva invece sostenuto che si fosse trattato di un gesto dimostrativo politico chiedendo l’assoluzione per il suo assistito o, in subordine, l’estinzione del reato mediante il pagamento di un’oblazione di 103 euro.

Dopo la sentenza il legale di Grillo ha affermato che ora aspetteranno “le motivazioni della sentenza e poi valuteremo se fare ricorso”. Complessivamente sono undici le condanne inflitte dal tribunale di Torino, la più elevata a nove mesi nei confronti del leader antagonista Giorgio Rossetto.

Dieci, invece, le assoluzioni. Alla lettura della sentenza alcuni militanti No Tav hanno dato vita a una protesta in aula, mostrando foulard con la scritta No Tav e urlando “Giù le mani dalla Valsusa”.

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