Moretti contro i tagli sui manager. Renzi: “Capirà”

di Redazione

 Roma. E’ scontro sugli stipendi dei dirigenti pubblici. Da una parte le perplessità di Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato: se con la spending review lo Stato interverrà sui compensi dei supermanager, dice, “deve mettere in conto che una buona parte vada via”.

Dall’altro lato il presidente del Consiglio che a distanza replica: “Anche lui sarà d’accordo con i tagli”. Lo stesso Moretti, pur precisando che “si fida di Renzi”, ha fatto sapere che potrebbe lasciare l’incarico: “Per il momento – ha spiegato – credo che vogliano tagliere gli stipendi dei manager dello Stato. Io prendo 850 mila euro all’anno, il mio omologo tedesco ne prende tre volte e mezzo tanto, siamo delle imprese che stanno sul mercato ed è evidente che sul mercato bisogna avere anche la possibilità di retribuire non dico alla tedesca e nemmeno all’italiana ma in maniera dir poter far sì che i manager bravi vengano dove ci sono imprese complicate, dove ci sono da prendere rischio gni giorno”.

“Confermo l’intervento sugli stipendi dei dirigenti pubblici. Sono convinto che quando Moretti vedrà la ratio sarà d’accordo con me”. Così il premier ha dunque risposto alle perplessità del numero uno di Ferrovie sulla spending review. “Ci sono tante sacche di spreco dentro la Pubblica Amministrazione – ha aggiunto – e io non intendo rinunciare a questa battaglia. Ci sono delle voci sulla spending che vanno spiegate bene”.

Ma il programma di riduzione della spesa continua a trovare distinguo. Renato Brunetta (Fi) invita a “porre fine a questa farsa” mentre Renato Schifani (Ncd) chiede solo tagli “mirati”. Sarcastico il commento della senatrice del Pd Manuela Gramaiola: “Se Moretti è fra i manager pronti al confine, la proposta del premier vale doppio!”.

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