Marchionne: “Taglio cuneo dovuto. Jobs act non ci influenza”

di Redazione

 Ginevra. “La riduzione del cuneo è una cosa dovuta da molto tempo per incoraggiare il sistema economico italiano ad andare avanti”.

Così l’amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne, durante una conferenza stampa a Ginevra. “Non voglio minimizzare quello che il presidente sta facendo – ha aggiunto – ne capisco la necessità, ma noi abbiamo un accordo con i sindacati che ci permette di portare avanti le nostre scelte, quindi il Jobs Act non ci influenza”.

Sul nuovo governo Marchionne ha poi sottolineato: “Non voglio dire niente se era necessario un cambio di governo o no, siamo sempre stati filo-governativi. Cercheremo di appoggiare qualunque governo, il Paese ha bisogno di credibilità internazionale, faremo di tutto per sostenerlo”. E a chi gli chiedeva se Renzi rappresenti la voglia di cambiamento ha risposto: “Quello che avvertiamo è la volontà di cambiare”.

Il presidente della Fiat John Elkann ha aggiunto: “La stabilità è stata sempre da noi auspicata e continuiamo ad auspicarla”.

Sulla situazione economica Marchionne ha detto: “E’ presto per dichiarare vittoria, la crisi è ancora qui, ma è già qualcosa che non stia peggiorando”. Durante la conferenza stampa al salone dell’auto di Ginevra, Marchionne ha poi osservato: “Non ho mai chiesto una lira al governo italiano e non abbiamo intenzione di chiedere niente, non credo che il Paese in questo momento sia capace di affrontare una richiesta come questa”.

E alla domanda se il motivo sia la mancanza di soldi, ha risposto: “E’ il problema principale, non do la colpa a nessuno”. Poi ha voluto sottolineare che “Fiat non ha mai lasciato l’Italia. Ci stiamo muovendo internazionalmente”. Quanto al rinnovo del contratto degli oltre 80mila lavoratori Fiat e Cnh, l’ad del Lingotto ha detto: “Stiamo lavorando. C’è chi segue la trattativa, lasciamoli lavorare”.

Marchionne ha poi rassicurato: “Entro sei mesi, con la partenza anche della 500X spero di poter usare tutti i dipendenti di Melfi e una parte dei cassintegrati di Pomigliano”. “La Jeep Renegade e la 500x sono più che sufficienti per completare la capacità produttiva di Melfi”. Marchionne ha reso noto che il nuovo minisuv Jeep Renegade sarà prodotto oltre che a Melfi a Pernambuco in Brasile. E’ la prima vettura che andrà in produzione là, nel 2017, “perché è impossibile importarla in Brasile. Lo sviluppo del brand Jeep dipende dall’abilità di utilizzare gli impianti che abbiamo al mondo. La piattaforma di Melfi sarà duplicata in Brasile e trasferita in Cina, spero nel 2016. Se il mercato dell’auto in Brasile andasse male gli altri avrebbero un anno infernale”.

Marchionne ha inoltre affermato che Fiat declassa la possibilità di emettere un bond convertendo a “una delle opzioni” e ha rilanciato sulla possibilità di un’Ipo o di una vendita di quote di Ferrari e Maserati, che però non sarà nel piano industriale, previsto a maggio. Il rifinanziamento del debito di Chrysler nel 2016, ha continuato, “dipenderà dalle condizioni di mercato. E’ noto che Fiat può richiamarlo nel 2016, se lo farà dipenderà dalle condizioni di mercato”.

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