M5S, scoppia il caso Pepe

di Mena Grimaldi

 Roma. Nuova espulsione in vista all’interno del Movimento 5 Stelle: nasce il “caso” di Bartolomeo Pepe. Il suo meet-up campano, infatti, lo ha sfiduciato.

Al momento, però, sembra che al senato non se ne parli. A palazzo Madama, di fatto, è in corso in queste ore un incontro sulle riorganizzazioni all’interno del gruppo.

Dopo le espulsioni, infatti, diminuito il numero dei senatori M5s, bisogna rivedere la partecipazione ai lavori delle diverse Commissioni permanenti e bicamerali. E i numeri dicono che gli eletti nel Movimento di Beppe Grillo dovrebbero passare da quattro a tre in diverse di queste.

Chi andrà a fare che cosa lo si votera’, si apprende, solo martedì mattina. Su Pepe non è automatico parlare di eventuale espulsione dal Movimento a seguito della sfiducia da parte del territorio lo spiegano alcuni rappresentanti di M5s. C’è, infatti, chi osserva che la questione deve essere portata all’ordine del giorno su precisa richiesta di almeno uno dei senatori.

Nicola Morra, ex capogruppo al Senato, risponde di primo acchito, con un “non lo so” ai cronisti che gli chiedono della sfiducia nei confronti di Bartolomeo Pepe.

“I titoli sintetizzano in modo schematico”, si schermisce il senatore. Un’assemblea su un’eventuale espulsione? “Azzardato ipotizzare qualsiasi esito”, aggiunge ancora. Pepe, si apprende a palazzo Madama, era in predicato di entrare nella Commissione che si occupa di ecomafie.

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