Legge elettorale, slitta a lunedì il voto

di Mena Grimaldi

 Roma. Slitta alla prossima settimana il voto sulla legge elettorale. La richiesta di far interrompere i lavori parlamentari sulla legge elettorale, viene spiegata, è stata avanzata dal gruppo Fratelli d’Italia per celebrare il proprio congresso. Il Pd – viene evidenziato – durante la conferenza dei capigruppo ha chiesto con insistenza che si lavorasse almeno domani.

In tutto restano 18 ore per la discussione. Alle 20, giovedì sera,ci sarà una nuova conferenza dei capigruppo. E il presidente Giorgio Napolitano intanto sottolinea: “Promulgherò l’Italicum dopo un attento esame”.

L’Aula della Camera sarà impegnata nell’esame della legge elettorale oggi fino a mezzanotte, dopodichè i lavori verranno aggiornati a lunedì. La decisione è stata presa a maggioranza in Conferenza dei capigruppo a Montecitorio con il parere contrario del Pd.

“Auspico una conclusione positiva, promulgherò la legge ellettorale dopo un attento esame”, ha detto Napolitano, sottolineando che “mentre sono in corso discussioni e votazioni in Parlamento sulla legge elettorale, è fuorviante chiedere al Presidente della Repubblica – in nome di presunte incostituzionalità – di pronunciarsi o intervenire sulla materia”.

“Fin dalla prima sentenza (2008) in cui la Corte Costituzionale sollevò dubbi sulla legittimità costituzionale della legge elettorale del 2005 – ricorda il Quirinale in una nota – il Capo dello Stato sollecitò doverosamente le forze parlamentari a procedere ad una revisione, e ricevette risposte largamente affermative, che non si sono però tradotte in decisioni legislative fino alla decisiva pronuncia della Consulta che con la sentenza n. 1 del 2014 ha annullato alcune fondamentali disposizioni della legge elettorale rimasta vigente”.

Il Colle ha sottolineato inoltre che “essendosi finalmente messo in moto alla Camera dei Deputati un iter di revisione di detta legge, il Presidente della Repubblica non può che auspicarne la conclusione positiva su basi di adeguato consenso parlamentare, non avendo altro ruolo da svolgere che quello della promulgazione – previo attento esame – del testo definitivamente approvato dalle Camere”.

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