Berlusconi: “Sì a Italicum, ma solo per la Camera”

di Redazione

 Roma. Via libera alla riforma dell’Italicum limitata solo alla Camera dei deputati, ma disappunto per le difficoltà che sta trovando Matteo Renzi all’interno del suo stesso partito.

E’ questo quanto affermato da Silvio Berlusconi al termine del vertice di Forza Italia a Palazzo Grazioli sulla riforma elettorale. “Prendiamo atto con grave disappunto della difficoltà del Presidente del Consiglio di garantire il sostegno della sua maggioranza agli accordi pubblicamente realizzati. – si legge in una nota del Cavaliere – Come ulteriore atto di collaborazione, nell’interesse del Paese, a un percorso riformatore verso un limpido bipolarismo e un ammodernamento dell’assetto istituzionale, manifestiamo la nostra disponibilità ad una soluzione ragionevole che, nel disegnare la nuova legge elettorale, ne limiti l’efficacia alla sola Camera dei Deputati, accettando lo spirito dell’emendamento 2.3”.

L’emendamento al quale fa riferimento la nota è quello depositato dal deputato della minoranza Pd, D’Attore, che prevede, appunto, di limitare l’Italicum alla sola Camera dei deputati. “Per il resto, confermiamo integralmente l’accordo pubblicamente realizzato, senza alcun ‘patto segreto’ – prosegue Berlusconi – come maliziosamente insinuato da alcuni organi di stampa. Ribadiamo dunque piena collaborazione su questo piano, e una chiara opposizione sui temi economici e sociali, e su tutto quanto, a partire dalla necessaria riduzione della pressione fiscale e del peso dello Stato, ci rende naturalmente alternativi alla sinistra”, conclude l’ex premier.

“Positivo che abbiamo trovato l’accordo sulla legge elettorale, segno che il cammino delle riforme puo’ proseguire” commenta Lorenzo Guerini, portavoce della segreteria nazionale del Pd. “Siamo determinati a portare avanti questa battaglia per il cambiamento. E’ un’occasione che non possiamo permetterci di perdere per il bene del Paese”.

Da parte sua, Emiliano Fiano, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali, commenta che “con l’approvazione della legge solo per la Camera si salvaguarda il principio di legare questo passaggio con certezza all’abolizione del Senato, senza introdurre dubbi e differimenti sull’entrata in vigore della legge. Questa settimana sono certo che la Camera concluderà il voto sulla legge elettorale e produrrà il primo significativo passo avanti nella stagione delle riforme che il Paese ci chiede”.

L’Aula della Camera, che doveva cominciare l’esame degli emendamenti alla legge elettorale, è stata sospesa fino alle 18,15 per permettere al “Comitato dei nove” di riunirsi per esprimere il parere sugli emendamenti dopo la decisione di Forza Italia di appoggiare l’emendamento che limita la riforma elettorale alla sola Camera.

All’inizio della seduta, Francesco Paolo Sisto (Fi), presidente della commissione Affari costituzionali della Camera e relatore alla riforma elettorale, ha chiesto alla presidente Laura Boldrini una sospensione di un paio di ore per permettere l’esame degli emendamenti da parte del Comitato dei nove, vale a dire l’organismo ristretto che predispone i lavori d’Aula. Richiesta che era stata appoggiata da tutti i gruppi in sede di Comitato. Si è quindi sviluppato un dibattito in cui diversi esponenti dei partiti piccoli e di M5S hanno criticato il fatto che non ci sia stata una vera discussione sulla riforma elettorale in COmmissione Affari costituzionali sul testo dell’Italicum. Alla fine comunque, visto l’assenso di tutti i gruppi, Buldrini ha sospeso i lavori fino alle 18.15.

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