Studio ambientale, Moretti: “Basta aspettare gli altri, andiamo avanti”

di Antonio Taglialatela

 Gricignano. Teverola “viene meno”, Carinaro resta in “stand by”, e l’amministrazione comunale di Gricignano, dopo aver atteso diversi mesi, decide di andare avanti da sola nella realizzazione del progetto di analisi e valutazione del rischio ambientale dell’area industriale Asi che condividono i tre comuni aversani.

Ad annunciarlo è il sindaco gricignanese Andrea Moretti, il quale, insieme alla sua giunta, ha ridefinito l’accordo con il Dipartimento di Scienze ambientali della Seconda Università degli Studi Napoli. Accordo che, inizialmente, prevedeva un costo complessivo di 70mila euro, oltre iva, da ripartire fra i tre comuni in base al numero degli abitanti. Ora il costo è di 45mila euro, oltre iva, da versare in 36 mesi.

L’intesa, dunque, si ridimensiona al solo Comune di Gricignano e alla Sun. L’amministrazione comunale di Teverola, guidata dal sindaco Biagio Lusini, ha comunicato di non poter partecipare per problemi di bilancio. I fondi per il ristoro della centrale termoelettrica, situata nella parte teverolese della zona industriale, che Lusini voleva utilizzare per sostenere le spese dello studio ambientale, non sono ancora arrivati. Diversa è la posizione di Carinaro: l’amministrazione Masi è interessata al progetto ma starebbe valutando anche altre soluzioni.

“Ad ogni modo non potevamo più aspettare. – sostiene il sindaco Moretti – Abbiamo urgenza di avviare e portare a termine, nel minor tempo possibile, lo studio ambientale che vedrà la supervisione della professoressa Maria Laura Mastellone, stimata professionista del settore”. Proprio la Mastellone ha adeguato il progetto al solo Comune di Gricignano, lasciando tuttavia la porta aperta agli altri due comuni che, infatti, potranno sottoscrivere l’accordo in futuro direttamente con l’Università.

L’obiettivo, chiarisce Moretti, non riguarda solo la vicenda dell’Ecotransider – azienda di trattamento rifiuti ritenuta la “fonte” dei miasmi nauseabondi che si avvertono nel centro abitato ed oggetto di una petizione popolare mirata alla chiusura dell’impianto – ma il monitoraggio di tutte le attività industriali della zona e la valutazione del rischio nell’eventualità di nuovi insediamenti. “Non è una semplice ‘cacciata’ politica la nostra – spiega il primo cittadino – ma un’iniziativa tesa a salvaguardare nel concreto la cittadinanza e il nostro territorio”.

Sui costi del progetto, leggermente lievitati a causa del forfait degli altri due comuni, Moretti afferma: “Certo, spenderemo qualcosina in più, ma – e lo dico anche in veste di medico – per la tutela della salute non si bada a spese”.

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