Malaysia, aereo scomparso: trovata scia di petrolio in mare

di Stefania Arpaia

 Pechino. Un aereo decollato dalla capitale malese Kuala Lumpur e diretto a Pechino è scomparso. Il Boeing 777-200 ha perso il contatto con la torre di controllo con a bordo 239 persone.

Le prime fonti hanno riferito che sul velivolo fosse presente anche un italiano, notizia smentita dallo stesso presunto viaggiatore. Il mezzo della Malaysia Airlines è partito 41 minuti dopo la mezzanotte e il suo arrivo era previsto a Pechino entro le 06.30 di sabato mattina. L’ultimo contatto con la torre di controllo risale alle 2.40 di sabato, ora in cui l’aereo avrebbe sorvolato la zona del Vietnam, ma non è mai entrato in contatto con i controllori di volo cinesi, in base a quanto riferito dalle fonti di Pechino. Pham Hoai Giang, capo delle squadre di soccorso vietnamite ha dichiarato ad una televisione locale: “Posso confermare che l’aereo è precipitato, non lo consideriamo più scomparso”.

A confermare le parole del generale Giang delle macchie di carburante trovate in mare, rilevate rispettivamente a 150 chilometri dall’isola di Tho Chu e a 190 chilometri dal capo di Ca Mau. Il premier malese, Najib Razak, non ha confermato ufficialmente la notizia che l’aereo sia effettivamente precipitato e i radar, a 16 ore dalla sua scomparsa, non hanno ancora trovato “prove dell’incidente”.

A bordo 227 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio, presenti anche due bambini. L’amministratore delegato della compagnia di volo malese ha dichiarato: “Stiamo guardando a tutte le possibilità anche se è troppo presto per fare speculazioni su quanto è avvenuto”.

La compagnia era nota per un incidente avvenuto nel 1977 in cui persero la vita centinaia di persone, e un problema al motore che provocò nel 2008 la morte di 3 passeggeri. Nonostante gli incidenti è considerata una compagnia di ottima qualità anche se negli ultimi anni il numero dei clienti era diminuito, a causa della competizione con le compagnie low-cost.

Luigi Maraldi, l’italiano che doveva essere a bordo dell’aereo, ha immediatamente confortato i genitori residenti a Cesena. “Sto bene e sono in Thailandia” ha dichiarato l’uomo. Lo scorso 1 agosto aveva denunciato il furto del suo passaporto mentre si trovava nel Paese asiatico. Probabilmente il suo nome compariva nella lista dei passeggeri perché qualcuno è salito a bordo utilizzando il documento rubato, assumendo la sua identità. I responsabili della compagnia stanno contattando i parenti dei dispersi: “I nostri pensieri e le nostre parole sono per loro e per i loro familiari”.

Smentita la notizia secondo cui ci sarebbe stato un guasto alla radio di bordo e che il velivolo avrebbe compiuto un atterraggio di emergenza, manovra in cui tutti i passeggeri sarebbero salvi. Il pilota è un uomo di 53 anni con alle spalle un’esperienza di più di 18mila ore di volo.

Intanto, aerei vietnamiti hanno individuato in mare due ampie chiazze di petrolio, lunghe fra i 10 e i 15 chilometri, nell’area fra il Golfo di Thailandia e il Mare cinese meridionale ma del velivolo nessuna traccia.

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