G7: possibili sanzioni per l’esclusa Russia

di Stefania Arpaia

 L’Aja. Si è riunito nel tardo pomeriggio di ieri il tanto atteso G7 all’Aja, dove Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Usa, Giappone e Canada hanno discusso della crisi ucraina, elaborando quattro possibili soluzioni: tre d’attacco e di chiusura nei confronti della Russia, e uno d’apertura.

La notizia dell’espulsione della Russia dal club della massime potenze economiche era già una notizia che circolava da alcune settimane ma era difficile credere che, un Paese partecipe da 20 anni, potesse realmente essere messo da parte.

Dal canto suo, la Russia sembra non fare dell’esclusione una grande tragedia: il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ha affermato che Mosca “non é aggrappata al formato G8” perchè tutti i principali problemi possono essere discussi in altre sedi internazionali. Intanto Ue e Usa continuano sulla medesima strada, decise nell’imporre sanzioni alla Russia nel caso in cui Putin non torni indietro sui proprio passi. Richiesta anche un’accelerazione degli aiuti per Kiev, che arriveranno dal Fondo monetario Internazionale.

Ben Rhodes, membro del Consiglio per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti ha dichiarato: “La porta resta aperta se Mosca ridurrà la tensione, ma per ora non vale la pena di dialogare con la Russia, che nel G8 dovrebbe tutelare l’ordine e il diritto internazionale ma in pratica agisce contro principi consolidati nei decenni. Ogni paese del G7 ha imposto delle sanzioni, anche il Canada e il Giappone hanno imposto sanzioni”.

La Russia è quindi completamente isolata e questa situazione non potrà che avere dei risvolti negativi sulla sua economia. D’altro canto bisogna tener presente l’importanza del territorio russo per le esportazioni energetiche e proprio per ridurre questa “dipendenza”, l’Europa cercherà fonti di approvvigionamento alternative. La soluzione d’apertura al contrario prevede la realizzazione di un accordo diplomatico tra Russia ed Ucraina, che favorisca entrambe le parti.

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