Crisi Ucraina, tensione alta: Usa inviano 12 caccia in Polonia

di Emma Zampella

 Kiev. Il lavoro della diplomazia condotto fino ad ora non sembra sortire buoni frutti dal momento chela crisi in Ucraina continua: gli Usa inviano 12 caccia F16 in Polonia per esercitazioni.

Nel frattempo arriva la notizia che in Crimeasi svolgerà il 16 marzo, due settimane prima di quanto annunciato, il referendumsul futuro status della penisola. A riferirlo è stato il vicepremier della regione, Rustan Temirgaliev, citato dall’Itar-Tass. Ai residenti in Crimea verrà chiesto di decidere se rimanere parte dell’Ucraina o unirsi alla Russia. Il sindaco filorusso della città di Sebastopoli ha annunciato che la città non prenderà parte alle elezioni presidenziali ucraine in programma per il 25 maggio.

Aun gruppo di osservatori militari dell’Osce, Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, è stato impedito l’ingresso in Crimeaa un posto di blocco istituito da miliziani filorussi. A renderlo noto sono stati diplomatici al quartier generale dell’organizzazione a Vienna. La tensione insomma rimane altissima e i venti di guerra non sembrano essersi allontanati. Anche la Russia corre ai ripari e già nei giorni scorsi ha messo in atto diverse esercitazioni su larga scala al confine con l’Ucraina. Oggi a Roma un secondo faccia a faccia tra il segretario di Stato Usa, John Kerry, e il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov.

I leader si sono incontrati a margine della Conferenza internazionale sulla Libia alla Farnesina. Continuano anche le riunioni informali tra il capo della diplomazia della Casa Bianca e i ministri degli Esteri europei, l’italiana Federica Mogherini, il francese Laurent Fabius, il tedesco Franz-Walter Steinmeier, e il sottosegretario britannico Hugh Robertson. Al centro dei colloqui ovviamente è la crisi ucraina e la decisione europea di stanziare 11 miliardi di euro di fondi, utilizzabili in due anni. Il pacchetto dovrà essere approvato dal Consiglio straordinario dei 28 capi di Stato e di governo dell’Ue, l’altro fronte caldo sul piano diplomatico. La tensione si acuisce poi quando analizzata dal profilo americano. Gli Stati Uniti hanno infatti iniziato l’imposizione di restrizioni sui visti ai cittadini di Russia e Crimea che “minaccino la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”. L’annuncio viene dalla Casa Bianca che aggiunge: gli Usa comminerannosanzioni a “coloro che sono coinvolti più direttamente nella destabilizzazione dell’Ucraina”.

Gli aiuti Ue i soldi messi sul piatto da Bruxelles pareggiano – sostanzialmente – quelli promessi dalla Russia. Alla riunione di giovedì, ha cui ha preso parte anche Matteo Renzi, è stato invitato anche il nuovo premier di Kiev, Arseniy Yatsenyuk. Gli aiuti sono molto articolati, con risorse che verranno dal bilancio europeo, ma soprattutto sotto forma di prestiti e investimenti coinvolgono la Banca europea per gli investimenti e la Banca europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Nel pacchetto, inteso come “contributo della Commissione allo forzo europeo e internazionale per fornire una via d’uscita sostenibile dalla difficile situazione economica e a sostegno della transizione economica e politica”, sono incluse misure di assistenza politica e tecnica oltre ad un sistema di rifornitura di gas. “Si è fatto un lavoro significativo qui a Bruxelles per tentare di accogliere il grido di dolore del popolo ucraino. Si è raggiunta una dichiarazione condivisa” dice Renzi, al termine del vertice Ue sull’Ucraina.

Lasituazione”èmolto complicata, difficile e siamo molto preoccupati, ma credo che il lavoro sia stato positivo”. “Ci sarà una pressione molto forte sulla Russiaperché avvii un processo di allentamento della tensione. Fra queste pressioni c’è anche un ricorso a eventuali sanzioni” afferma il presidente franceseFrancois Hollande. “Leazioni intraprese dalla Russia sono inaccettabili e avranno delle conseguenze” sottolinea poiil premier britannico David Cameron. La cancelliera tedesca Angela Merkel telefona inoltre al presidente russo, parlando, come riferiscono fonti vicine, “tra le altre cose, delle possibili opzioni di aiuti internazionali per normalizzare la situazione in Ucraina”.

E, arrivando al vertice, ha detto: “Al momentonon possiamo affidarci solamente al dialogo diplomatico e quindi parleremo anche di sanzioni”. Giovedì a Parigi il segretario di Stato americano, John Kerry ha incontrato per due volte il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov. Non è stato però possibile portare allo stesso tavolo il capo della diplomazia russa e il ministro degli Esteri ad interim dell’Ucraina, Andrii Deshchytsia. Tra le misure varate dall’Ue anche la decisione di ilcongelare i benidel presidente ucraino destituitoViktor Yanukoviche di altri 17 esponenti del suo regime, sospettati di appropriazione indebita di fondi pubblici. Decisione annunciata nello stesso giorno delvertice straordinario di Bruxelles dei capi di Stato e di governo dell’Uededicato alla crisi ucraina.

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