Crimea, ucciso soldato ucraino. Da Kiev via libera alle armi

di Stefania Arpaia

 Kiev. Precipita la situazione in Crimea dove un soldato ucraino ha perso la vita, ucciso in seguito ad un attacco di presunti soldati russi.

L’uomo è stato ucciso a Simferopoli e immediata è stata la reazione dell’Ucraina: “Siamo entrati nella fase militare”. Parte il “si” all’utilizzo delle armi da parte del ministero della Difesa di Kiev, mentre Ue e Usa rifiutano l’annessione della penisola crimeana alla Russia.

Nella stessa giornata in cui Putin ha firmato la proposta di legge per annettere la Crimea, un attacco di uomini non identificati contro una base della Marina militare ha provocato la prima potenziale vittima del conflitto russo-ucraino. Il premier ucraino Arseniy Yatsenyuk dopo aver comunicato l’uccisione del soldato ha dichiarato: “I soldati russi hanno cominciato a sparare contro i militari ucraini, e questo è un crimine di guerra”.

Nell’attacco è rimasto ferito anche un capitano, e si è immediatamente pensato ad un’aggressione russa nonostante gli aggressori non siano stati identificati, ma è stato confermato che fossero equipaggiati e con il volto coperto.

Intanto, dagli Usa, il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, ha definito l’azione di Putin come una “minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale”, mentre a Bruxelles è stato dichiarato che “l’Unione Europea non riconosce né il referendum in Crimea, illegale e illegittimo, né il suo risultato”.

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