Aereo scomparso: terrorismo o dirottamento mirato?

di Stefania Arpaia

 Kuala Lumpur. È ancora irrisolto il caso della scomparsa dell’aereo della Malaysia Airlines, di cui non si hanno più notizie da nove giorni.

La situazione si fa sempre più misteriosa in base anche alle rivelazioni fatte ieri dalle autorità malesi in merito all’ultima comunicazione avvenuta tra il boeing 777-200 e la torre di controllo. Sembra infatti che il pilota abbia inviato tale comunicazione: “Tutto bene, buonanotte”, inviata dopo che i sistemi di rilevazione della posizione dell’aereo erano stati spenti.

Avanza, intanto, l’ipotesi, diffusa da alcuni tabloid inglesi, secondo cui l’aereo sarebbe stato dirottato dallo stesso comandante per motivi politici.Sembra, infatti, che l’uomo sia un forte sostenitore dell’opposizione e che prima di decollare abbia assistito alla condanna del leader dell’opposizione malese Anwar Ibrahim a 5 anni di carcere.

Dal momento della disattivazione dei sistemi di rilevamento e di posizione, il velivolo ha continuato il proprio viaggio per altre 7 ore. Data la vastità dell’area, che in quell’arco di tempo avrebbe potuto raggiungere, le ricerche sono state ampliate da 14 a 25 Paesi.

L’India ha diffuso questa mattina la propria intenzione di sospendere le ricerche. La Zee tv ha spiegato che si tratta di sospensione e non di abbandono delle ricerche perchè Kuala Lumpur vuole mettere a punto una nuova strategia.

Bisogna capire se il dirottamento dell’aereo sia stato volontario da parte dei piloti o sia stato costretto. Secondo il Sunday Telegraph, le autorità malesi stanno investigando sulle dichiarazioni fatte da Sajid Badat, cittadino britannico condannato nel 2005 per terrorismo. Sembra che l’uomo abbia dichiarato in tribunale di aver consegnato, in Afghanistan, una scarpa esplosivo ad un gruppo di malesi, uno dei quali era un pilota, che volevano usarla per far saltare la cabina di pilotaggio e prendere il controllo di una aereo. Non è ancora esclusa, quindi, l’ipotesi di terrorismo.

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