Eugenio Oliva lascia il Pd: “Non mi rappresenta”

di Redazione

 Cesa. In una lettera inviata al segretario cittadino del Pd di Cesa, Antonietta De Michele, Eugenio Oliva rassegna le dimissioni dal partito.

Cari amici del Pd di Cesa,


decisi di iscrivermi al Pd perché lo vedevo come il partito più vicino ai miei ideali, il partito giusto per il raggiungimento degli obiettivi predisposti dai nostri antenati come, ad esempio, ora più che mai sia fondamentale eliminare la disparità di classi sociali, che in questo momento storico di crisi economica è ancora più pesante.
Dopo questa mia breve esperienza all’interno del Pd ho avuto l’opportunità di riflettere, sugli ideali che porta avanti questo partito. Con rammarico e profonda delusione, posso affermare che questo partito non mi rappresenta.

Non mi rappresenta un partito che non trovi una soluzione concreta alla disoccupazione che c’è in questo paese. Non mi rappresenta un partito al quale non stiano al cuore gli operai sfruttati e la moderna schiavitù. Non mi rappresenta un partito che non si scandalizzi alla nascita di nuovi partiti fascisti e neonazisti che avanzano in Europa.

Non mi rappresenta un partito, dove i dirigenti non scendano in piazza ad ascoltare i problemi della gente.
Non mi rappresenta un partito, che dice tanto di amare la legalità, la giustizia e la democrazia e poi si ritrova al governo senza nessuna votazione.

Forse in questo partito, gli ideali in cui io credo non sono più importanti, per il Pd ora è importante essere moderni, ma come ha detto Vendola ultimamente: “La modernità non è quando la sinistra fa qualcosa di destra, la modernità forse, è quando la sinistra si ricorda qual è il suo mestiere cioè quello di rappresentare le ragioni dell’eguaglianza e della giustizia sociale” .

Mi ritiro da questo partito perché io sono comunista, sono contro lo sfruttamento, sono dalla parte dei deboli e degli emarginati, e sono fiero di gridarlo, ma mi rattrista soltanto sussurrare “sono un tesserato Pd” .

Chiedo, quindi, alla segreteria di questo partito di ritirare la mia tessera, e inoltre, che questo mio gesto non venga preso come un attacco alla sezione locale ma, come si evince dalla lettera, la mia decisione non nasce da situazioni di politica locale.

Un cordiale saluto gli amici di questo partito, e un perenne pugno chiuso ai compagni.

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