Castel Morrone, Unione Civica: “Pasticcio Tarsu: seconda puntata”

di Redazione

 Castel Morrone. Nei mesi scorsi sono state recapitate a tantissimi utenti morronesi delle bollette Tarsu calcolate in base a delle tariffe erronee e ingiustamente maggiorate.

Solo in seguito alla segnalazione delle forze politiche di opposizionee alle proteste di tantissimi utenti, l’Amministrazione è corsa ai ripari, è stata costretta ad annullare le bollette pazze e a provvedere alla restituzione delle somme pagate in esubero. Da qualche giorno, finalmente, sono cominciati ad arrivare gli assegni dei rimborsi dovuti, consegnati da personale di fortuna edaccompagnati da una lettera che non esitiamo a definire farsesca.

Ma ecco che subito si è manifestato un problema di ordine pratico, tanto ovvio e prevedibile, da far restare stupiti nel constatare che né l’Amministrazione e né la Publiservizi siano stati capaci di prevederlo. I rimborsi, infatti, stanno arrivando sotto forma di assegno postale esigibile solo ed esclusivamente dal soggetto intestatario dell’utenza Tarsu. Ora, si provi un po’ ad immaginare, su oltre un migliaio di utenze, quanti intestatari sono persone anziane che potrebbero recarsi alle Poste soltanto se assistiti, con gran fatica e con grave rischio per la salute e, di quanti nel frattempo sono deceduti, per non parlare di coloro che potrebbero recarsi alle Poste solo chiedendo un permesso di lavoro. Ci chiediamo, ma chi ha pensato questa forma di rimborso, non poteva cogliere prima queste ovvietà? Rimborsare quanto indebitamente incassato è un atto dovuto, reclamato a gran voce dai cittadini, ma sarebbe stata una manifestazione di buon senso pensare ad una procedura di rimborso più agevole, per non aggiungere altro problema a problema.

E ora veniamo alla lettera-farsa che accompagna gli assegni dei rimborsi. Questa lettera, intestata Publiservizi, contiene anche delle valutazioni politiche di meritoe, inoltre,tesse le lodi dell’Amministrazione comunale: Madre di tutto il Pasticcio. Ci chiediamo: è normale che la concessionaria di un servizio, peraltro in un momento in cui si sta dimostrando del tutto inadeguata a gestirlo al meglio, faccia della propaganda politica capillare ed esplicita in favore di coloro che le hanno affidato il servizio con i soldi dei contribuenti? E’ etico e trasparente che chi prende i soldi dei cittadini morronesi per svolgere – in questo caso piuttosto male – il proprio lavoro, trovi il tempo e le motivazioni per celebrare l’operato dell’Amministrazione con la quale condivide un interesse che è essenzialmente di natura economica? Chi pagherà questo servizio di propaganda in favore di una parte politica, svolto tanto capillarmente dalla Publiservizi? Se l’Italia civile ha individuato da tempo nella commistione tra politica e business la causa principale di degrado economico, sociale e morale, questa lettera della Publiservizi è un caso scuola! Essa, in quanto esempio negativo, deve essere portata all’attenzione dei cittadini e di ogni altra autorità che abbia il compito di vigilare sulla trasparenza amministrativa.

In conclusione, rispetto ai soldi prelevati ingiustamente dalle tasche dei Morronesi, per tanti cittadini il dovuto rimborso è di fatto inesigibile. O, al più, esigibile con seri disagi e con costi superiori allo stesso valore del rimborso.A questo punto, crediamo proprio che di fronte a tanta pervicace approssimazione nella gestione degli interessi pubblici, un po’ di esasperazione da parte di tanti cittadini sia più che giustificata.

Gruppo consiliare “Unione Civica per Castel Morrone
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