Via Roma e la Soprintendenza, Sagliocco: “Ma quale giallo?”

di Antonio Arduino

 Aversa. “È ora di dire basta a polemiche che non dovevano nascere e che oggi, dopo la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale del bando per la riqualificazione di via Roma non hanno alcun senso.

Quello che il presidente dell’ordine provinciale degli architetti definisce un giallo è pura invenzione giornalistica. La lettera partita dalla soprintendenza il 14 marzo, a cui fa riferimento l’architetto, è arrivata in Comune, è sulla mia scrivania e dice esattamente il contrario di quanto avrebbe affermato il presidente dell’ordine”. Questa la replica del primo cittadino alle dichiarazioni rilasciate alla stampa da Enrico De Cristoforo in riferimento ad una nota trasmessa all’Ente locale dalla Soprintendenza in cui si imporrebbe la rimozione dell’asfalto dai sampietri di via Roma.

“La Soprintendenza – continua Sagliocco leggendo le poche righe della nota – scrive che ‘è assolutamente condivisibile l’intervento effettuato per prevenire danni a persone e cose. Sollecitiamo l’intervento di riqualificazione dell’arteria per il quale abbiamo dato parere favorevole’”.

Nessuna bocciatura, né richiesta di rimozione dell’asfalto ma solo la sollecitazione ad effettuare i lavori programmati in tempi brevi. Cosa che sta avvenendo, essendo stata bandita la gara d’appalto. “Quanto alle preoccupazioni del presidente degli architetti sarebbe opportuno – continua il sindaco – che prima di esprimere giudizi si documentasse, cosa che avrebbe potuto fare semplicemente raggiungendo il mio ufficio per prendere visione della lettera misteriosa”. “Ma – aggiunge – se De Cristoforo non avesse tempo per raggiungermi in Comune gli basterà comunicare alla segreteria il suo indirizzo di posta elettronica e gli trasmetterò copia della lettera”.

Dunque giallo risolto, anche se qualche ombra sulla vicenda resta per il possibile conflitto di competenze legato al fatto che il presidente dell’ordine provinciale degli architetti è padre del consigliere Orlando, esponente dell’Udc passato all’opposizione. Se così non fosse, probabilmente non avrebbe avuto dubbi sulla necessità e la provvisorietà dell’intervento dal momento che nei primi giorni di marzo dalla soprintendenza l’architetto Giuseppina Torriero, per conto del direttore regionale in sostituzione del Soprintendente di Caserta, aveva trasmesso al sindaco una nota in relazione ai lavori in via Roma nella quale esprimeva lo stesso concetto contenuto nella lettera del 14 marzo.

“In riferimento all’esposto dei consiglieri comunali Gianpaolo Dello Vicario, Michele Galluccio, Paolo Galluccio e Gino Della Valle, con nota numero 3019 del 20 febbraio scorso ed alla successiva nota dell’area tecnica del Comune di Aversa, si prende atto delle esigenze di sicurezza rappresentate e si sollecita un’accelerazione dell’intervento di ripavimentazione”. Questa la nota della Torriero che non fa cenno a scempi architettonici, né a danni d’immagine per la città ma prende atto della necessità dell’intervento, sollecitando la velocizzazione dell’opera di riqualificazione programmato.

Quanto ai danni d’immagine per la città, possibile che anche il presidente dell’ordine provinciale degli architetti non si renda conto che non sono prodotti soltanto dalle toppe di via Roma, ma anche –solo per fare degli esempi- dalle indefinibili fioriere stile sarcofago che adornano da anni quell’arteria o dallo stato di abbandono in cui versano alcune piazze di Aversa come piazza Della Pace o dalle condizioni di dissesto di quasi tutte le strade cittadine o dalla cancellazione di fatto (che speriamo sia temporanea) del centro di salute mentale, diventato per 12 anni modello nazionale, o dai cumuli di rifiuti depositati persino davanti alla curia vescovile? Possibile che per questo ed altro ancora, visibile a chi vuole vedere, l’architetto non senta il dovere di protestare? Aversa non è solo via Roma.

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