Problemi logistici, a rischio nuovo anno scolastico per Alberghiero

di Redazione

 Aversa. La necessità di redigere un comunicato stampa nasce dalla relazione introduttiva fatta dal dirigente scolastico dell’Ipssart di Aversa “Rainulfo Drengot”, Preziosa Diana, nell’ultimo collegio dei docenti, in merito alle Iscrizioni degli alunni per l’anno scolastico 2014/15.

Una relazione preoccupante per i nuovi iscritti, per i docenti e per il personale Ata, in quanto mette in evidenza la difficoltà ad accogliere i nuovi studenti in una struttura, quella di via Nobel, insufficiente (ad oggi 50 aule per 63 classi) da un lato e precaria, quella della sede annessa, del plesso Cimarosa.
La situazione è stata segnalata ufficialmente agli organi di competenza più volte dal dirigente scolastico, ma ad oggi nessun atto concreto da parte della Provincia è stato fatto, anche se si considerano alcune promesse scritte e verbalizzate durante l’ultimo incontro tra l’assessore alla Pubblica Istruzione Cincotti e l’assessore Zaccariello e il responsabile dell’Ufficio tecnico provinciale, ma mai attuate, e cioè l’utilizzo di aule presso la Ragioneria di Gricignano a partire da dicembre scorso, previo intervento tecnico per il ripristino dei locali da utilizzare.
Dopo tanti solleciti e atti formali la dirigente Diana, in previsione della programmazione per il nuovo anno scolastico, in termini sia di risorse umane che del numero delle iscrizioni pervenute, più di trecento, è stata costretta a convocare un collegio straordinario per mettere al corrente i docenti circa le criticità logistiche: perché le iscrizioni sono tante (nonostante si sia ristretta la frequenza agli studenti provenienti dalla provincia di Napoli) e le aule sono poche e lo saranno ancora di meno in virtù dell’applicazione della normativa sulla sicurezza.
Il paradosso dell’agro aversano è “scuole senza alunni e alunni senza scuole”. Dopo ampia discussione sono emerse diverse proposte, tra le più votate quella del rigetto delle domande in esubero rispetto alla disponibilità di aule presenti. Tale criticità per la scuola è in netta contraddizione agli indirizzi guida europei e nazionali che, in riferimento al riordino dell’organizzazione scolastica dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola e in particolare negli istituti professionali, vede questa tipologia di istituti proiettati verso lo “sviluppo europeo dell’educazione”.
I nuovi istituti professionali, secondo il Regolamento e le Linee Guida del 2010 e del 2012, rispondono all’esigenza di realizzare percorsi formativi quinquennali finalizzati all’acquisizione di un titolo di studio; essi consentono la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro, avendo nella propria offerta didattico-curricolare attività di stage e di alternanza scuola-lavoro che avvicinano gli studenti a connotazioni specifiche professionali, declinate in base alla vocazione del territorio, a progetti di sviluppo locale e ai relativi bisogni formativi.
Questi sono gli elementi fondamentali che guidano la scelta orientativa delle famiglie e dei giovani in obbligo scolastico, che guardano a questa tipologia di scuola come possibilità di professionalizzazione futura, ancora più evidente in questo momento di profonda crisi economica e del lavoro.
L’uso delle tecnologie e metodologie tipiche dei diversi contesti applicativi, la risposta efficace alla domanda di personalizzazione dei servizi e dei prodotti, l’integrazione con il territorio e il mondo produttivo, sono i metodi di lavoro che caratterizzano il piano dell’offerta formativa dell’Ipsar di Aversa, che intreccia la progettazione didattica della scuola con l’ipotesi di sviluppo locale e con le esigenze degli studenti.
In quest’ottica, vista l’enorme difficoltà ad organizzare una seria ed efficace attività didattica, ci chiediamo se la Provincia di Caserta, che ha il compito di “leggere” le esigenze e le richieste che arrivano dal territorio, ha intenzione di portare avanti una politica di rilancio sociale per un territorio, quello dell’agro aversano, spesse volte martoriato ed abbandonato al proprio destino.
Non facciamo spegnere l’ultima fiammella accesa: la speranza dei giovani ed il loro futuro professionale. Chiediamo a voce alta un reale interessamento per la nostra Istituzione scolastica rimasta uno dei pochi baluardi a difendere la crescita e la formazione dei nostri giovani.

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