La Protezione Civile si trasferisce in Via Caruso

di Antonio Arduino

 Aversa. La Protezione civile cambia sede, dai locali occupati all’interno del centro culturale”Caianiello” di via Tristano passa in quelli lasciati vuoti dalla polizia municipale in via Caruso, trasferita da circa sei anni in via Almirante nella zona della 167.

Il trasloco è iniziato nella giornata di sabato e dovrebbe essere completato nel corso della settimana, consentendo subito dopo l’attivazione della nuova sede in cui il nucleo occuperà primo e secondo piano, lasciando quello rialzato all’area tecnica dell’ufficio acquedotto che a breve verrà trasferito, a sua volta, dalla sede di via Virgilio. Nei due piani disponibili per la protezione civile, suddividendo gli ambienti con appositi arredi, saranno organizzati i diversi settori in modo da poter operare, anche in contemporanea, su tutti i campi di competenza del nucleo che vigilerà, tra l’altro, sul rischio di eventi sismici ed emergenze legate a variazioni meteo.

“Per avere sotto controllo questi due eventi naturali che creano le più gravi situazioni che deve fronteggiare la protezione civile, al primo piano – dettaglia Salvatore Tinto, responsabile del nucleo – posizioneremo il punto meteo e il centro radio che, grazie all’ausilio di apposite antenne collocate sul terrazzo dell’edificio, in tempo reale potrà entrare in contatto con la struttura della protezione civile nazionale e i nuclei disseminati nella penisola”.

Quanto al personale il nucleo diretto da Tinto può contare su oltre un centinaio di volontari. “Abbiamo – dice l’ex tenente della polizia municipale – quaranta volontari che vengono utilizzati normalmente, rispettando appositi turni, per tutta una serie di esigenze, come quella di vigilare sulla sicurezza dei cittadini in occasione di manifestazioni o a supporto dei vigili urbani nelle zone della movida, e un grosso numero di professionisti specializzati in diversi settori”.

“Si tratta – continua Tinto – di trenta ingegneri, trenta architetti, sei geologi ed alcuni geometri”. “Personale tecnico che ha dato la propria disponibilità al nucleo e – precisa- che viene utilizzato ogniqualvolta se ne ravveda la necessità”. “Insomma, quello che era un manipoli di volontari che intendevano prestare la loro opera per far fronte ad emergenze cittadine è diventato un vero e proprio nucleo di protezione civile organizzato e disporrà anche di mezzi capaci di garantire assistenza alla popolazione in caso di emergenze che richiedano l’evacuazione dalle abitazioni”.

Per questo Tinto prevede l’individuazione di due zone sul territorio urbano in cui poter collocare una eventuale tendopoli e la possibilità di dotare il nucleo di una cucina da campo in grado di assicurare alcune centinaia di pasti. “Un impegno al quale – sottolinea – tiene molto anche il sindaco che si sta adoperando per far sì che la protezione civile di Aversa si trasformi in un punto di riferimento provinciale e regionale”.

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