Chiusura Centro salute mentale, il Tdm: “Danneggiata immagine della citta’”

di Antonio Arduino

 Aversa. La chiusura del centro di salute mentale trasferito in locali ricavati dal consultorio materno infantile di viale Europa, dichiarato inidoneo ad ospitare una struttura sanitaria dai carabinieri del Nas e sprovvisto, come dichiarato dal primo cittadino, della autorizzazione sindacale dimostra l’incapacità e la superficialità dei politici aversani.

Parlano di difendere l’immagine della città che sarebbe offuscata da un intervento di emergenza, realizzato per mettere in sicurezza via Roma, piena di buche e di dislivelli, rattoppandola con asfalto, polemizzando per settimane e continuando anche dopo la pubblicazione del bando destinato ad affidare la gara per il rifacimento completo dell’arteria, ma non spendono una parola per stigmatizzare la scandalosa chiusura del centro di salute mentale che in un giorno ha cancellato il salto di qualità compiuto, negli ultimi 12 anni nella cura degli ammalati mentali, dalla città di Aversa conosciuta in tutta la penisola ed oltre per l’alto numero di specialisti e studiosi che si sono dedicati a questo particolare campo della medicina a partire da Filippo Saporito.

Un motivo di orgoglio ed un’etichetta preziosa per l’immagine di Aversa cancellata di colpo nell’indifferenza più assoluta della parte politica cittadina.

Ad affermarlo sono i rappresentanti del Codacons Aversa e del Tribunale per i Diritti del Malato nel corso di una intervista trasmessa da Telecapri, in cui sottolineano il disinteresse dei rappresentanti di tutti i partiti politici che sembrano ignorare il problema. “Nessuno, salvo un tentativo in extremis dal sindaco Sagliocco, si è preoccupato di intervenire per impedire che venisse deturpata l’immagine scientifica di una città che nel campo della psichiatria ha dato lezioni all’intera penisola”, afferma il responsabile del Codacons.

Nel corso di un incontro promosso dall’amministrazione con la cittadinanza, i rappresentanti dei partiti erano stati informati dalla responsabile del Tdm, Anna Gioia Trasacco, del progetto avviato dalla direzione dell’Asl Caserta che, come hanno ricordato i due esponenti di associazioni a carattere nazionale all’inviato di Telecapri, è avvenuto in applicazione della riduzione di spesa imposta dal difficile momento economico nazionale.

Per questo l’azienda aveva deciso di non rinnovare il contratto di affitto dei locali di piazza Fuori Sant’Anna in cui dal 2002 era collocato il centro di salute mentale e trasferire la struttura in un ambiente arrangiato, ricavato nel complesso polifunzionale di viale Europa nel quale hanno sede, tra gli altri, l’ambulatorio di dietologia e il consultorio materno infantile, in attesa della ristrutturazione dell’edificio adiacente, di proprietà dell’azienda, abbandonato da oltre un decennio.

“Per l’inadeguatezza dei locali e delle carenze evidenziate dal Nas dopo soli 10 giorni dal trasferimento quella sede è stata chiusa gettando letteralmente per strada gli ammalati che sono stati deviati presso il dismesso manicomio, dove in una stanza dedicata possono trovare soltanto cure farmacologiche. Niente più terapia riabilitativa, né trattamenti di socializzazione capaci di ridare dignità a queste persone”, ha sottolineato Trasacco. Un salto all’indietro che ha cancellato 12 anni di progressi nella cura della salute mentale che avevano portato Aversa all’attenzione nazionale come punto di riferimento per questo tipo di terapia.

“Un salto all’indietro che poteva essere evitato perché – ha ricordato l’esponente del Tdm – l’azienda sanitaria aveva disdetto la vecchia locazione 18 mesi prima del trasloco, di conseguenza avrebbe avuto la possibilità di ristrutturare l’edificio abbandonato, avendo in cassa da circa 10 anni i fondi necessari all’intervento, e trasferire gli ammalati solo a lavori ultimati, in una struttura nuova, realizzata appositamente per loro e per questo tipo di cure, senza dover fare uso di locali provvisori, arrangiati in maniera tale da essere considerati inidonei al controllo del Nas”.

Un danno di immagine per Aversa che sicuramente è più grave di quello prodotto da quattro toppe d’asfalto messe temporaneamente in via Roma, delle quali a differenza dell’ex manicomio, dell’Opg e delle attività collegate alla cura della salute mentale il resto della nazione non conosce l’esistenza.

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