Asfalto in Via Roma, scontro tra Barbato e opposizione

di Livia Fattore

 Aversa. Udc, Sel, Pd e Giovani Democratici. L’amministrazione comunale di Aversa è riuscita in un’impresa epica, quella di mettere insieme partiti proverbialmente su posizioni opposte quali Udc e Sel su quella che, oramai, rischia di diventare una telenovela sullo stile di piazza Crispi e dell’ex deposito dell’Actp.

Stiamo parlando delle oramai famigerate toppe di asfalto delle quali è stata disseminata via Roma, arteria più importante della città. I rappresentanti delle quattro forze politiche hanno inviato una lettera aperta all’assessore ai lavori pubblici, il forzista Elia Barbato, che si era dimesso per protesta dopo lo scempio delle toppe d’asfalto in via Roma, per poi rientrare di nuovo nell’esecutivo come se nulla fosse avvenuto e non fosse stato lui il più pesante critico dell’azione voluta direttamente dal sindaco Giuseppe Sagliocco.

“Egregio assessore, – scrivono le opposizioni – i nostri padri latini, degli uomini probi, solevano dire ‘amicus Plauto sed magis amica veritas’ (Plauto è amico ma maggiormente amica è la verità), di Lei, invece, parafrasando, forse, direbbero ‘amica veritas sed magis amica poltrona’ (amica è la verità ma maggiormente amica è la poltrona) perché, forse affetto da stanchezza congenita, una poltrona per Lei è come un farmaco salvavita. Le sono bastate poche ore, rinnegando la verità, per sconfessare un Suo nobile atto di ribellione alle poco nobili toppe di via Roma pur di sprofondare di nuovo nella Sua comoda poltrona di comando”.

Gli esponenti dei partiti di Casini, Renzi, Vendola, spiegano, subito dopo, il perché di questa osservazione, evidenziando che Barbato è anche un tecnico, un addetto ai lavori, nella sua qualità di ingegnere: “Lei, non il sindaco, al quale si può solo rimproverare l’incapacità di salvaguardare il decoro della città, di cui è la voce tecnica, ha tradito la verità, – continuano i sottoscrittori della lettera – affermando che i tempi di tolleranza di tale sconvenienza sono brevi, attesi i tempi dell’iter in atto per dare inizio ai lavori definitivi di restyling. Noi non Le imputiamo tanta ignoranza o malafede da farLe credere veramente che i tempi siano tali, è solo la ‘crisi di astinenza da dipendenza da poltrona’ a farLe svendere la dignità di uomo probo”.

Da parte sua, l’assessore Barbato replica: “Prendo atto della lettera aperta in cui viene mistificata la verità e rispedisco al mittente la stessa frase parafrasata al loro agire. Amica è la verità, ma maggiormente amico è vedere l’effetto che fa l’astinenza dalla gestione della cosa pubblica. Sono stato eletto con circa 600 voti dai cittadini aversani aumentando il consenso ottenuto precedentemente. Mi sono dimesso per disaccordi con il sindaco; mi è stato chiesto, dopo un ampio chiarimento, di rivedere la mia posizione critica sia dallo stesso che dal mio partito che dal gruppo consiliare atteso l’egregio lavoro svolto con programmazione di opere pubbliche importanti. La mia azione è servita a dare impulso all’espletamento degli atti di gara tant’è che la stessa è stata pubblicata il 7 marzo e al termine dei 45 giorni di rito si procederà al suo espletamento”.

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