Inceneritore, il Comitato Fuochi vuole chiarezza

di Redazione

 Marcianise. Come già ampiamente ricordato, il “Progetto Sentieri”, finanziato dal Ministero della Salute finalizzata 2006 ex art. 12 DLgs 502/1992, nell’ambito del Programma strategico nazionale “Ambiente e salute”, …

… coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento), avviato nel 2007 e terminato nel 2010, ha dimostrato pubblicamente che la mortalità nel nostro territorio, per tutte le cause e per tutti i tumori, supera quella media della Regione di appartenenza. Ancora, nel 2011 secondo il Rapporto dell’Arpa della Campania, un’area di 3.000.000 m2 compresa tra i Regi Lagni, lo Uttaro, Masseria del Pozzo Schiavi ed il quartiere di Pianura, risulta molto compromessa per l’elevata e massiccia presenza di rifiuti tossici. Due rapporti ufficiali commissionati dal Ministero della Salute e della Protezione Civile hanno evidenziato chiaramente come il tasso di tumori compreso nella nostra provincia sia più elevato della media nazionale.

Settecentocinquanta pagine della “Relazione Territoriale sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella Regione Campania”, che la Commissione Parlamentare di inchiesta ha comunicato alle Presidenze il 6 febbraio 2013, condensano delle conclusioni che gettano nel panico una popolazione intera: “quanto l’inquinamento si sia trasferito nel terreno, quanto dal terreno ai prodotti alimentari, quanto dai prodotti alimentari all’uomo non è dato sapere con esattezza”. “Si tratta di danni incalcolabili, che graveranno sulle generazioni future”. Il danno ambientale e alla salute che si è consumato è destinato, purtroppo, a produrre i suoi effetti in forma amplificata e progressiva nei prossimi anni con un picco che si raggiungerà fra una cinquantina d’anni.

“Questo dato può ritenersi la giusta e drammatica sintesi della situazione campana”.

Gli studi ufficiali commissionati dalle Istituzioni non possono che confermare ciò di cui ogni singolo cittadino di marcianise, suo malgrado, ha gia’ dolorosissima consapevolezza per esperienza personale in famiglia, tra gli amici e tra i propri conoscenti, senza eccezione alcuna.

La Cittadinanza di Marcianise si aspetta, quindi, che le Istituzioni e gli organi competenti dello Stato, dopo le analisi e gli studi, si attivino per la risoluzione dell’enorme danno ambientale e alla salute che è stato perpetrato ai nostri danni.

Ad onor di cronaca, le Istituzioni si erano già attivate: il Piano di Bonifica Regionale (Pbr) della Regione Campania del 2005 e successiva edizione del Giugno 2013 individua 160 siti da bonificare, tra cui l’area industriale di Marcianise, per superficie una delle più vaste d’Italia.

A fronte dell’atto ufficiale da parte della Regione Campania, che risponderebbe all’esigenza vitale di tutti i cittadini di recupero delle condizioni di salute pubblica del nostro territorio, nessuna operazione di messa in sicurezza e bonifica è stata ancora avviata, nonostante che lo stesso sindaco Antonio De Angelis, nel corso della manifestazione organizzata dal Comitato Fuochi a Marcianise lo scorso 7 dicembre 2013, dal palco, davanti alla cittadinanza, si fosse impegnato personalmente, come primo cittadino e come medico, a darne immediato corso. Invece dell’avvio delle attività di riqualificazione del territorio, che la città di Marcianise attendeva, in data 27 dicembre 2013 è partito l’iter per l’installazione, nell’Asi di Marcianise, di un impianto per lo smaltimento di rifiuti pericolosi attraverso incenerimento.

Il Comitato Fuochi ha già espresso il proprio dissenso alla concessione di tale autorizzazione, attraverso comunicati pubblici alla cittadinanza e, dopo la visione degli atti presso gli uffici competenti della Regione Campania, in cui esplicitamente si parla di inceneritore, anche attraverso il deposito di una articolata osservazione pregiudiziale agli stessi uffici competenti, il 14 febbraio 2014, in cui manifesta e documenta l’inopportunità di autorizzare, in un’area fortemente inquinata in tutte le matrici ambientali, la realizzazione di nuovi impianti per l’eliminazione o il recupero di rifiuti pericolosi, in osservanza, tra gli altri, del principio di precauzione che prevede la disposizione di interventi preordinati alla difesa dal pericolo, imponendo restrizioni all’esercizio stesso di alcuni diritti elementari – come l’iniziativa economica privata – in difesa della peculiare natura di beni come la salute e l’ambiente che non potrebbero essere adeguatamente riparati attraverso un intervento successivo. Il citato principio di precauzione è previsto dal Trattato dell’Ue, cui l’Italia aderisce, come fondamento della politica ambientale europea.

Ciò posto, il Comitato Fuochi di Marcianise formalmente

Chiede

ai rappresentanti istituzionali della città di Marcianise, sindaco, assessori, consiglieri comunali, presidente e componenti della Commissione Ambiente, gruppi consiliari, in qualità di responsabili della tutela della salute pubblica della cittadinanza tutta, finora silenti sulla questione, di esprimere urgentemente e formalmente la propria posizione relativamente alla concessione dell’autorizzazione all’installazione dell’inceneritore per rifiuti pericolosi nell’Asi di Marcianise, sopra citato.

Il Comitato Fuochi di Marcianise chiede altresì a tutti soggetti politici e sociali del territorio, destinatari per conoscenza della presente lettera aperta, e cioè partiti , associazioni culturali, associazioni ambientaliste, ma anche comunità parrocchiali, dirigenti scolastici, medici, di manifestare ufficialmente alla cittadinanza e all’amministrazione comunale stessa la propria valutazione sull’opportunità dell’installazione dell’impianto suddetto.

Il Comitato Fuochi di Marcianise confida nel coinvolgimento di tutti, in primis di coloro che giuridicamente ne hanno la responsabilità, nelle azioni richieste, a tutela del diritto alla salute dei cittadini, già gravemente compromessa.

Comitato Fuochi di Marcianise
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