Tassista morto a Milano, scarcerato aggressore: per il gip fu “provocato”

di Redazione

 Milano. Da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale, riconoscendo l’attenuante della provocazione. Così il gip di Milano, Gianfranco Criscione, ha derubricato il reato di cui è accusato Davide Guglielmo Righi, l’aggressore del tassista Alfredo Famoso, morto martedì scorso dopo due giorni di coma.

L’uomo, consulente informatico, passa quindi dal carcere agli arresti domiciliari. Secondo i pubblici ministeri, Maria Teresa Latella e Alberto Nobili, che avevano contestato all’indagato l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale, Righi avrebbe invece “accettato il rischio” di uccidere il tassista colpendolo al volto con una confezione di bottiglie d’acqua. Ma per il giudice non era una morte “voluta” o “prevista” dall’indagato. Sempre secondo l’ordinanza di convalida dell’arresto firmata dal gip, Famoso avrebbe quasi investito in via Morgagni il consulente informatico e la sua compagna, all’ottavo mese di gravidanza, sulle strisce pedonali, poi sarebbe sceso dal taxi con fare minaccioso.

Le indagini, comunque, proseguono per chiarire se Righi, dopo essere scampato al presunto investimento, abbia colpito il taxi di Famoso con la confezione di bottiglie che aveva con sé facendo infuriare il tassista, o se sia stato quest’ultimo a colpirle, quando ha frenato improvvisamente per non travolgere la coppia. E’ certo, comunque, che i due abbiano litigato e Righi colpito Famoso con le bottiglie, facendolo cadere e provocandone la morte.

Durante l’interrogatorio l’indagato ha sostenuto che il tassista non avrebbe rispettato la precedenza delle strisce pedonali e, sceso dalla macchina, avrebbe avuto un atteggiamento aggressivo nei suoi confronti. Intanto, si attendono i risultati dell’autopsia sulla salma del tassista.

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