Boldrini contro M5S: “Eversione e pestaggio mediatico”

di Stefania Arpaia

 Roma. Dopo le tensioni degli ultimi giorni, continuano gli attacchi del Movimento 5 Stelle contro la presidente della Camera, Laura Boldrini.

Una forte rabbia scatenata dall’applicazione della “tagliola”, mai messa in atto nella storia democratica italiana. Ma la presidente ci tiene a sottolineare che tale procedimento viene spesso utilizzato dal Senato, senza provocare così tanto scalpore. Dopo aver occupato l’aula di Montecitorio, essersi imbavagliati e aver esposto cartelli, urlando contro la presidenza, arriva la risposta della Boldrini.

Indignata, nella giornata di ieri, in collegamento telefonico con “L’Arena” il programma di Massimo Giletti, ha dichiarato: “Queste immagini mettono in ombra tutto il buon lavoro che stiamo facendo. Questo è un attacco eversivo contro le istituzioni. Tanti vogliono migliorare le istituzioni e il loro lavoro non può essere rovinato da chi vuole solo distruggere. Non sanno utilizzare gli strumenti democratici, messi a disposizione dell’opposizione dalla Costituzione. Devono imparare”. E ancora: “Ho visto tanta rabbia e odio invece che la voglia di confrontarsi. Queste cose si sono viste solo in dittatura e deve far riflettere tutti”.

Al contrario, i deputati cinquestelle insistono sul sottolineare che ormai la Boldrini non è la presidente di tutte le forze politiche della Camera, perchè “fa soltanto gli interessi della maggioranza”.

Intanto, la presidente denuncia che è in corso un pestaggio mediatico sul web, esprimendo la sua solidarietà per Bignardi, Fazio ed Augias, vittime delle critiche dei pentastellati. “La rete è uno spazio bellissimo ma non va usata in modo violento”, ha dichiarato.

Tensione con i 5Stelle, la condanna di Boldrini

Polemica anche per un tweet, ritenuto offensivo e sessista, del responsabile della comunicazione del M5S, Claudio Messora, che recita: “Cara Laura, volevo tranquillizzarti. Anche se noi del blog di Grillo fossimo tutti potenziali stupratori…tu non corri nessun rischio!”. Il tweet era una risposta all’accusa di eversione fatta dalla Boldrini, che aveva etichettato i deputati del movimento come “potenziali stupratori”. Il tweet è stato immediatamente eliminato e al suo posto sono comparse le scuse di Messora, spiegando di essere stato “avventato”.

Si discostano da quanto accaduto quattro senatori del M5S: Lorenzo Battista, Laura Bignami, Monica Casaletto, Luis Alberto Orellana, criticando le ultime prese di posizione offensive nei confronti della presidente della Camera: “Abbiamo aderito al Movimento 5 stelle per essere parte attiva di un cambiamento e contribuire a migliorare il rapporto dei cittadini con le istituzioni. I fatti accaduti e gli attacchi personali dell’ultimo periodo non hanno dato né un segnale positivo né propositivo. Il confronto con l’avversario e il rispetto per le istituzioni devono essere valori imprescindibili della vita politica. Stigmatizziamo con fermezza ogni forma di violenza e di aggressione sia verbale che fisica. Se da una parte Internet deve essere libera, è altrettanto vero che un certo tipo di messaggi, compresi alcuni post pubblicati sul blog di Grillo e le esternazioni dei responsabili della comunicazione M5S, possono innescare reazioni scomposte. L’attacco alla persona non rappresenta l’attacco alle idee. I contenuti del blog non sono redatti con il consenso o la partecipazione di chi rappresenta democraticamente il paese. Chiediamo agli autori della comunicazione del M5S di essere maggiormente responsabili e consapevoli dei contenuti pubblicati e del loro inquadramento professionale”.

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