Venezuela, tre morti nelle proteste anti Maduro

di Redazione

 Caracas. Sale a tre il numero delle persone uccise venerdì in Venezuela nelle proteste contro il presidente Nicolas Maduro.

Nella notte un manifestante è stato colpito con un’arma da fuoco nel quartiere Chacao di Caracas, ha fatto sapere il sindaco del distretto Ramon Muchacho. Prima uno studente di 24 anni era stato ucciso nel centro della capitale da un proiettile alla testa, sparato sulla folla da alcuni sostenitori del governo arrivati in moto sul sito delle proteste inscenate da studenti, che si stavano scontrando con la polizia. La terza vittima è uno dei leader del collettivo 23 gennaio, gruppo filo-governativo, il cui soprannome è Juancho. Diosdado Cabello, presidente dell’Assemblea nazionale, ha detto che il “rivoluzionario” Juancho è stato “vilmente assassinato da fascisti”, ma non ha dato alcun dettaglio sulle circostanze del decesso.

La calma è ritornata nella città intorno a mezzanotte. Nelle ultime settimane il Venezuela è stato investito da un’ondata di proteste organizzate da studenti, che accusano il governo di fallimenti nella gestione dell’economia, nonché dell’aumento della criminalità e mancato rispetto dei diritti umani.

Una ventina di persone è rimasta ferita nelle proteste, ha detto Inti Rodriguez del gruppo per i diritti umani Provea, mentre il governo non ha confermato il bilancio delle vittime. Oltre 30 manifestanti sono stati arrestati con l’accusa di aver incitato alle violenze, ha riferito intanto il ministro dell’Interno Miguel Rodriguez Torres.

I manifestanti antigovernativi hanno marciato davanti all’ufficio del procuratore federale per chiedere il rilascio di 13 dimostranti che secondo i gruppi per i diritti umani sono stati arrestati illegalmente nelle ultime due settimane. Un piccolo gruppo di studenti ha poi dato fuoco a cassonetti della spazzatura e strappato frammenti di marciapiedi e ringhiere per lanciarli contro la polizia. Gli agenti hanno risposto sparando in aria.

La tv locale non ha trasmesso le scene di violenze, mentre giornalisti di media stranieri, tra cui Associated Press, sono stati fermati da poliziotti, che hanno distrutto e sequestrato le loro macchine fotografiche. In risposta alle proteste antigovernative sostenitori dell’esecutivo hanno organizzato una marcia per esprimere appoggio a Maduro.

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