Venezuela: leader opposizione si consegna alla polizia

di Redazione

Leopoldo LopezCaracas. Leopoldo Lopez, leader del partito di opposizione venezuelano Volontà Popolare, si è consegnato oggi alle autorità, che lo ricercano dallo scorso 12 febbraio, dopo aver pronunciato un discorso nel quale ha promesso: “Non me ne andrò mai dal Venezuela, non ho nulla da nascondere”.

Intanto, si temono nuove violenze in questi giorni perché sono in programma proteste di sostenitori e oppositori del presidente Nicolas Maduro. Per evitare violenze, oggi i collaboratori del leader dell’opposizione Leopoldo Lopez hanno cambiato il percorso della marcia da loro organizzata, che è stata spostata dalla piazza dove dipendenti del settore petrolifero manifesteranno a sostegno del governo.

Ciò nonostante, mercoledì mattina le forze dell’ordine siano state dispiegate intorno alla piazza nella zona est di Caracas, dove gli oppositori di Maduro dovrebbero radunarsi. Un contingente composto da quattro file di agenti ha bloccato la principale strada che porta allo slargo e le stazioni della metropolitana situate nella zona sono state chiuse.

Martedì gli agenti avevano perquisito la sede del partito Volontà popolare di Lopez e fermato un consigliere comunale, Dario Ramirez. Questo ultimo, arrestato all’interno di un centro commerciale, è stato poi trascinato e portato via a bordo di un motorino da attivisti dell’opposizione. Decine di persone si erano infatti radunate davanti al centro commerciale, sbattendo pentole e circondando i poliziotti che lo avevano fermato.

Lo stesso Lopez era ricercato dalle autorità per accuse di omicidio e vandalismo, legate alle proteste della settimana scorsa, in cui hanno perso la vita tre persone. Maduro accusa il leader dell’opposizione di essere dietro le violenze e di guidare un complotto “fascista” mirato a rovesciare il governo.

Lopez aveva detto domenica di non avere paura di finire in carcere per difendere le proprie opinioni e aveva fatto appello ai sostenitori affinché marciassero con lui oggi alla sede del ministero dell’Interno, dove alla fine il leader dell’opposizione si è consegnato alla polizia portando anche un appello per chiedere la fine delle persecuzioni contro i dissidenti. “Non ho commesso nessun reato”, ha detto Lopez in un video diffuso da attivisti. “Se ci sarà una decisione di mandarmi legalmente in carcere – aveva aggiunto – mi arrenderò a questa persecuzione”.

Il governo venezuelano ha inoltre accusato l’amministrazione Usa di essersi schierata con studenti e organizzatori delle proteste, e ha ordinato l’espulsione di tre funzionari dell’ambasciata americana a Caracas.

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