Camorra, sorvegliato speciale controllava clan Papale

di Redazione

 Napoli. Sottoposto a sorveglianza speciale dopo la sua scarcerazione, intratteneva “assidui rapporti con pregiudicati” per consolidare alleanze con clan camorristici operanti in altre aree della Campania.

Per questo motivo Luigi Papale, capo dell’omonimo clan operante nei comuni di Ercolano e Torre del Greco (Napoli), è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda, eseguita dai carabinieri di Torre del Greco.

Papale è ritenuto responsabile del reato di violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale, commessa con l’aggravante del metodo e delle finalità mafiose. La misura trae origine da un’indagine che ha consentito di documentare i rapporti che Papale, sottoposto alla misura della sorveglianza all’atto della sua scarcerazione il 25 settembre 2013, intratteneva con soggetti pregiudicati, per il consolidamento di alleanze tra clan.

Contestualmente all’arresto, sono stati sequestrati tra Ercolano e Torre del Greco beni riconducibili a sei esponenti del clan Papale, indagati per i reati di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dalle finalità mafiose. Si tratta di cinque appartamenti, tre autovetture e due motocicli, per un valore complessivo stimato di circa 1 milione di euro.

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