Via Roma, i forzisti vicino a Sagliocco cancellano la polemica

di Livia Fattore

 Aversa. Mentre la crisi politica sembrerebbe rientrare con la formazione del secondo esecutivo Sagliocco per la giornata di lunedì, con la riconfermata presenza dei precedenti assessori, Ninì Migliaccio (Npsi), Guido Rossi (Ni), Nicla Virgilio e Elia Barbato (Fi), …

… e con un esponente indicato dal Nuovo Centrodestra, uno dall’indipendente Santulli e un terzo dallo stesso sindaco, la polemica, tanto per cambiare continua a divampare in Fi. A fronte di un documento in cui si “rinnova la fiducia al sindaco Giuseppe Sagliocco e ai propri due assessori Elia Barbato e Nicla Virgilio”, si registra una missiva del consigliere comunale e vice presidente della provincia Gianpaolo dello Vicario diretta al coordinatore regionale, senatore Domenico De Siano, e ai parlamentari casertani Carlo Sarro, Giovanna Petrenga e Enzo D’anna, in cui si lamenta una gestione non democratica del partito evidenziando: “A tal proposito sarebbe opportuno un azione di chiarezza e trasparenza sull’impronta organizzativa che si vuole dare ad Aversa, attraverso la condivisione di regole comuni e soprattutto rispettate. Per questo è necessario ricorrere ai ripari subito ed in maniera decisa, perché questa tattica logorante non può che sfociare in un virus che crea terreno fertile per la divisione”. Da qui la richiesta di una “riunione al fine di risolvere la situazione prima che si incancrenisca irrimediabilmente”.

Intanto, l’altra parte di Fi cancella in un colpo tutte le polemiche con il sindaco su via Roma e individua nelle opposizioni le colpe di una loro delegittimazione ed è pronta ad andare avanti come se nulla fosse avvenuto. “Come è possibile – afferma da parte sua il consigliere Pd Marco Villano – affermare queste cose, dimenticando che la polemica e la crisi è stata tutta interna alla maggioranza, che l’opposizione si è limitata, praticamente, a stare a guardare”.

Sempre sul versante della crisi, sembra sfumare la possibilità di un incontro di Sagliocco con i sette dissidenti. Questi ultimi, infatti, sembrano non essere intenzionati ad incontrarsi, se il sindaco non dovesse riconoscere una serie di pregiudiziali difficili, per lui, da accettare.

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