Via Roma, Aquilante: “Basta sciocchezze, lavori a regola d’arte e collaudati”

di Antonio Taglialatela

 Aversa. “Tutte sciocchezze quelle dell’architetto Lele Cecere, a partire dal fatto che la ditta che vinse la gara, di cui ero rappresentante legale, non ha avuto alcun ruolo sulla progettazione tecnica”.

Così l’architetto Andrea Aquilante, ex titolare dell’Arca Costruzioni di Gricignano, società che eseguì i lavori di ammodernamento di via Roma, interviene alla luce delle accuse lanciate da Cecere su queste colonne, secondo cui i lavori furono “mal eseguiti”, chiedendosi il perché non sia mai stata chiamata in causa la ditta.

Aquilante ricorda che si trattò “di una gara a massimo ribasso, aggiudicata intorno al 31%. All’epoca il direttore dei lavori era l’ingegner Mascolo che conosce bene la storia. Nonostante le notevoli difficoltà logistiche legate alle esigenze dei commercianti, con i quali ci siamo più volte riuniti davanti ad uno degli allora commissari straordinari che reggevano le sorti dell’Ente, il lavoro è stato eseguito a regola d’arte, secondo il progetto a base di gara e collaudato”.

Riguardo le caratteristiche della pavimentazione, Aquilante sottolinea: “Per legge la ditta è tenuta ad evidenziare eventuali carenze progettuali; carenze che puntualmente, ricordo, abbiamo segnalato per iscritto all’amministrazione. A cominciare dalle caratteristiche tecniche dei cubetti di porfido utilizzati (e previsti dal progetto), di tipo 4-6, 6-8, 8-10 centimetri, di misura e di colore diverso per la realizzazione dei cerchi, non adatti a strade carrabili ma consigliate per marciapiedi e piazze pedonali. Nonostante le nostre segnalazioni, l’amministrazione ci intimò di proseguire secondo progetto”.

All’epoca, ricorda ancora l’architetto gricignanese, i progettisti posero il problema all’assessore professor Gaetano Borrelli Rojo che rassicurò tutti sul fatto che via Roma dovesse essere una strada “pedonale’”. Dunque, come fa comprendere Aquilante, non mancarono affatto né l’idea né le opinioni dei progettisti sul fatto che via Roma non dovesse essere aperta al traffico veicolare dal momento che la pavimentazione, quella attuale costituita da sampietrini, non avrebbe retto per molto tempo, a meno che non si fosse provveduto ad una costante manutenzione negli anni a seguire. E invece non andò così. Ultimati i lavori, tra l’altro,i basoli sono stati a disposizione del Comune di Aversa in un deposito, per oltre sei anni, e in parte riutilizzati dallo stesso Comune, come per la piazzetta della Madonna Casaluce ed altri interventi.

Sulla “garanzia” dell’opera, per legge la ditta assicura i lavori con polizza della durata 10 anni. Oggi siamo a 16 e, dunque, i termini sono scaduti. “Durante tutti questi anni, – critica Aquilante – da semplice cittadino che frequenta la città di Aversa, non ho mai visto alcun tipo di manutenzione. Mai! Cosa si aspettavano gli aversani dopo 16 anni?”.

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