Noi Aversani, Paolo Galluccio si dichiara indipendente

di Redazione

 Aversa. Il consigliere comunale Paolo Galluccio, in Consiglio comunale, ha letto la propria dichiarazione d’indipendenza dal movimento “Noi Aversani”, rafforzando, dunque, la sua posizione di cosiddetto “dissidente” verso il sindaco Sagliocco e gli ormai ex colleghi di maggioranza.

Ecco il suo intervento integrale:

Sindaco, Presidente del Consiglio, cari colleghi consiglieri del movimento Noi Aversani non sarà una digressione ampia ma bensì stringata ed esaustiva del perché Mi trovo costretto, Mio sommo malgrado, a prendere siffatta decisione e del perché Mi vedo costretto a comunicarLa mezzo stampa.

La mia risolutezza matura a seguito del comunicato stampa del 21.02.2014, documento in cui ex abrupto e senza alcuna preventiva comunicazione i miei amici di “movimento” hanno inteso escluderMi formalmente e sostanzialmente.

Decisione, di fatto, mai comunicataMi e che, in maniera subdola ed intrinseca, Mi è stata fatta pervenire attraverso un comunicato stampa.

Al di là della forma, resta la sostanza e l’essenza delle cose che, Mi impongono, di porre in essere siffata decisione in ossequio al mandato elettorale e al programma che non ritengo affatto rispettato.

Come argomenterò, è inerente dinamiche interne al movimento ma che ad ogni buon conto, e ciò, lo dico, da osservatore esterno, Mi sembra che riguardino anche gli altri movimenti o partiti politici ma sul punto posso solo osservare e al massimo sollecitare, sensibilizzare le “vostre anime” i “vostri pensieri” le “vostre riflessioni” quand’anche Voi non l’abbiate già fatto.

Come ben noto a tutti, Mi sono candidato nella lista civica – Noi Aversani – ed eletto nella stessa con un ampio consenso da parte dei nostri concittadini.

Ebbene, come qualcuno di Voi ricorderà, lo slogan , tanto agognato, voluto, bramato e ambito era ed è partecipazione e’ liberta’ . Scusatemi il refuso era perché oggi non lo è più. Speriamo, naturalmente che lo sarà!

Ed invero, in questo primo anno da Consigliere Comunale, pur avendo dato ampia disponibilità, esserMi mostrato recettivo all’ascolto e aver cercato di esercitare il ruolo per il quale i nostri concittadini Mi hanno conferito mandato ho dovuto prendere atto dell’assoluta mancanza di partecipazione, anzi, Mi è sembrato di far parte di un movimento che probabilmente non vive di luce propria, che non è dotato di una propria autonomia, che non ha una propria linea o idea politica o che anche quando ci fosse, la stessa, dovesse essere recisa, boicottata, destabilizzata, “inciuciata” perché è nell’assenza del tutto che trova spazio l’anarchia.

Anarchia intesa non nel senso etimologico ed originario del termine, ovvero, dal greco an (privazione) + ἀρχός, leader ma bensì nel senso illuministico del termine, ovvero, far si che dal disordine, dallo smantellamento di una schema definito ed organizzato possa trovare spazio il perseguimento di un’ obiettivo predefinito da chi il potere lo esercita e lo esegue ma non lo condivide.

Un movimento che non ha un segretario cittadino, in cui le Mie istanze ma direi quelle di noi consiglieri venivano portate all’attenzione del Capogruppo ma che si perdevano nella notte dei tempi.

Ma di questo caro Rosario non te ne faccio ne una colpa ne una mancanza perché come vedi non ho detto che restavano tarpate ma bensì che si perdevano…

Di un movimento, e non me ne voglia l’Assessore Guido, perché non è una questione personale, che non è stato neppure nelle possibilità di esercitare il proprio ruolo politico attraverso la nomina di un assessore di riferimento.

Di un movimento in cui a Mio avviso non tutti nell’ambito del ruolo rivestito sono presenti e hanno voglia di esserlo bloccando, talvolta, anche con il proprio assenteismo i lavori di commissione.

Di un movimento in cui i soci, soci fondatori, soci sostenitori, chiedono, vorrebbero partecipare, vorrebbero dare il proprio contributo, vorrebbero far sentire la propria voce … peraltro, quella di appartenenza, ma anche quella di cittadini… Vorrebbero…il condizionale è d’obbligo!

Ed allora in buona sostanza se nel fare un’introspezione in maniera chiara ed ineluttabile comprendo che l’idea di “polis aversana” quella all’insegna della partecipazione, per portare all’interno del Comune un nuovo modus operandi di fare politica, quello che nei manifesti e/o slogan elettorali era quello delle insegne che avrebbero dovuto cambiare rotta e direzione alla città e che si sarebbero dovute coniugare con le linee guida del Movimento, per una questione di coerenza, ma anche di dignità personale e collettiva, non posso che uscire dal movimento e rendermi indipendente.

Un uomo libero che rispetta il suo ego, che in linea con i valori e principi della candidatura e del movimento ha coinvolto i cittadini, li ha legati alle idee, a programmi da portare avanti, a principi che non vede perseguiti e che nel rispetto dei mandanti e della propria dignità ritiene di essere indipendente, lontano da certe logiche ma solo in coerenza ed in linea con i programmi elettorali che Mi hanno reso protagonista.

Una persona, non un politico di professione, che ha cercato e cerca, in questo lasso di tempo, di dare alla propria comunità un contributo, quello per il quale i concittadini gli hanno conferito mandato, quello per il quale è stato sollecitato e ha deciso di candidarsi, un contributo fattivo, concreto, consistente, reale, laborioso, efficace, efficiente, propositivo, costruttivo e sul quale essere giudicato senza timore del giudizio della comunità.

Meglio essere giudicati negativamente per quello che si fa che per quello che non si fa e essere considerati degli ignavi.

D’altronde, sono e siamo stati investiti dai concittadini per essere uomini e donne del (Faber) fare; uomini e donne che spero ed auspico siano l’evoluzione della visione Medioevale del termine – Homo Faber – in cui l’essere umano è succube di fattori da se e a se non condizionabili ma bensì di persone legate ad un concetto Umanistico e Rinascimentale del termine, in cui homo faber suae fortunae, ovvero, dell’uomo che con intelligenza, consapevolezza, energia e capacità indirizza e solca il proprio percorso senza condizionamenti del fato e senza farsi schiacciare nei suoi concetti deduttivi e violare nella dignità.

Dignità! Dignità che non rientra nei valori negoziabili ne tantomeno trattabili ma è bensì una dote insita nel Mio modo di essere che antepongo a qualsiasi cosa.

Non ho mai avuto dominus né Mi sento dominus e, ciò, sia nella mia famiglia dove i Miei familiari fanno della conversazione e dell’interazione stile di vita e di crescita; né nel Mio lavoro dove Mi sento titolare di studio nei confronti dei Miei collaboratori ma mai dominus per definizione; né tantomeno ciò accadrà in politica dove per dominus potrei intendere, la guida, il guru per esperienza e solo perché nei fatti riesce ad essere convincente, ma mai come capo da ossequiare e vedersi ratificare, forse, nella più rosea delle aspettative delle decisioni.

La Politica e il Politico quello con la P maiuscola dovrebbero consentire all’interno del Movimento o Partito che sia, di sciogliere i nodi che sto ponendo all’attenzione, d’altronde si è sempre detto che i panni sporchi si lavano in famiglia.

Nel caso de quo, Mi sono chiesto esiste una famiglia e il pater familias chi è? Non avendo trovato risposte, non essendoci una struttura organizzata, non essendoci chi fa la sintesi delle istanze dei consiglieri, non essendoci un interlocutore, non essendoci nessuno che si sia erso, nei fatti, a guida del movimento, se non per auto proclamazione intrinseca, mi trovo costretto a dichiararMi indipendente, atto quest’ultimo dal significato costruttivo e non disfattivo, atto che racchiude in se la non condivisione del modo di fare politica ma la speranza che la stessa possa cambiare direzione e possa tramutarsi in partecipazione perché è in essa che vi è il raggiungimento della libertà.

Libertà di pensiero, di azione, di riflessione, d’opera, di comportamento, di iniziativa, di pluralismo, di molteplicità, di partecipazione. Non penso di fare delle affermazioni apodittiche ma sto parlando della democrazia.

Mi rendo indipendente – lo sono sempre stato nella sostanza – oggi anche nella forma.

Al di la del movimento, il mio impegno, continuerà integerrimo vicino alla gente comune con coerenza e determinazione, linearità e trasparenza, portando nel cuore e nella mente quell’irresistibile voglia di cambiamento della “nostra Aversa”, assicurando ai cittadini di essere sempre e comunque tra i 24 rappresentanti a portare avanti le loro istanze.
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