Mcs, convegno scientifico al seminario vescovile

di Stefania Arpaia

 Aversa. Sabato mattina il seminario vescovile della Diocesi di Aversa ha ospitato un importante convegno scientifico su una tematica molto delicata: la Sensibilità Chimica Multipla.

L’incontro è stato organizzato dal presidente dell’associazione “New Dreams”, Donato Liotto, che ha preso a cuore il caso dell’aversana Adele Iavazzo, affetta da Mcs, dedicando agli “invisibili” affetti da questa malattia l’ottava edizione della rassegna di solidarietà “Una mano tesa”.

A presenziare l’evento il professor Giuseppe Genovesi, specialista in immunologia, psichiatria, endocrinologia, del policlinico Umberto I dell’università “La Sapienza” di Roma, che ha spiegato nel dettaglio in cosa consiste questo terribile male e come combatterlo. Importante anche la presenza del consigliere comunale Nico Nobis, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, accompagnato dal consigliere Stefano Di Grazia, e di don Stefano Rega, rappresentante della Diocesi. Tra il pubblico anche alcuni ammalati di Mcs.

È stato don Stefano a dare l’avvio al dibattito sottolineando come il seminario, in quest’occasione, non ha rappresentato solo un centro culturale ma un rilevante luogo simbolico in cui discutere di un tema importante. La parola è stata presa dal consigliere Nobis che ha citato lo scoglio più difficile da superare: il riconoscimento della malattia a livello nazionale, cosa che non dà la giusta dignità e importanza ai malati, trasformandoli in “invisibili” ed esclusi della società.

“E’ necessario continuare la lotta mediatica, già avviata, in favore della nostra concittadina, non solo per permetterle di raggiungere al più presto Dallas, ma per far sì che il ‘rumore’ fatto per sensibilizzare la popolazione locale abbia risvolti a livello nazionale”, è questo il pensiero del presidente Liotto. “Da dicembre – ha spiegato il presidente della New Dreams – semplici cittadini, associazioni, istituzioni, e in primis ‘Gli angeli di Adele’, si sono impegnati nella raccolta fondi. Così New Dreams ha deciso di partecipare per accelerare i tempi di partenza per Dallas. E’ importante che ognuno diventi portatore del messaggio di Adele, che pensa prima al riconoscimento degli altri ammalati come lei che alla sua cura, perchè l’unione fa la forza ed è fondamentale unirsi per raggiungere un obiettivo comune: restituire dignità agli invisibili, costretti a scappare all’estero per potersi curare”.

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Il professor Genovesi ha illustrato la situazione italiana della Mcs, acronimo che sta per Multiple Chemical Sensitivity: sindrome che coinvolge non solo il sistema respiratorio ma soprattutto il sistema nervoso centrale, provocando problemi alla memoria, all’umore, e nei casi più estremi conduce il paziente a non poter avere alcun contatto con l’esterno.

Una patologia dovuta all’esposizione a sostanze chimiche, anche in piccole quantità, che fanno sì che nel corpo del soggetto si sviluppi un’intolleranza tale da non poter sopportare alcun tipo di contatto con quegli agenti chimici, sviluppando forti reazioni allergiche. In base a quanto riportato da studi statistici americani, il 5% della popolazione è affetta da questa malattia, circa 3 milioni di italiani, e si prevede che nei prossimi anni ci sarà un aumento delle persone colpite che raggiungerà il 15% della popolazione, dati allarmanti se si considera che nel nostro Paese non ci sono strutture mediche adatte alle quali rivolgersi in caso di necessità.

Come ha spiegato Genovesi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto questa malattia, non come Sensibilità Chimica Multipla ma come “disturbo respiratorio non specificato in relazione all’esposizione a sostanze chimiche, gas, fumi, vapori”, di cui molti medici non sono a conoscenza. L’incompetenza e l’ignoranza determinano che i medici scambino i sintomi della Mcs con un disturbo somatoforme, credendo di risolvere il problema con psicofarmaci che in realtà non fanno altro che aggravare la condizione clinica del paziente.

In primis, vi è quindi un problema di conoscenza da abbattere, per far capire che nel caso di una malattia cronica e degenerativa come quella in questione non è possibile applicare il medesimo protocollo ma applicare una cura specifica perchè ognuno presenta un sistema biologico diverso.

L’altra grande problematica è legata al fatto che la Mcs non può essere curata con farmaci ma con enzimi, vitamine, elementi naturali: l’assenza del farmaco fa sì che non vi sia coinvolgimento da parte delle case farmaceutiche che, nel caso specifico, non possono trarre interessi economici.

Infine, il problema politico: la Sensibilità Chimica Multipla è una malattia legata all’inquinamento ambientale, il suo riconoscimento implicherebbe da parte dello Stato il dover ammettere non solo un forte problema ambientale ma soprattutto la mancata azione nel risolvere il problema. “Il riconoscimento della malattia pesta i piedi a uomini potenti”, ha dichiarato Genovesi.

Insoddisfacente è anche la risposta da parte del Ministero della Salute, che risponde all’appello fatto in precedenza al presidente della Repubblica. La lettera recita che, nonostante da anni si sia a conoscenza del problema, non ci sono credenze scientifiche necessarie a riconoscere la malattia.

Da denunciare anche l’assenza di medici al convegno, che avrebbe potuto arricchire il bagaglio culturale e morale, aumentando le conoscenze relative ad una piaga della nostra società.

La battaglia in favore degli “invisibili” e di Adele, intanto, continua. I prossimi eventi per la raccolta fondi previsti dal calendario di “Una mano tesa”, ai quali si richiede la partecipazione di tutta la cittadinanza, sono: il “Concerto per Adele” il prossimo 9 marzo, alle 19.30, con l’artista Maria Massa nella Cattedrale di Aversa, e una gara amichevole dell’Aversa Normanna contro una formazione di personaggi dello spettacolo allo stadio “Bisceglia”, in data ancora da stabilire, nel mese di aprile.

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