Puc, le richieste dei Verdi: “Basta cemento”

di Redazione

 Marcianise. Dopo una lunga gestazione, sembra che sia quasi pronta la redazione del nuovo Puc (ex Piano regolatore generale).

Quando si parla di Puc la maggior parte della gente pensa subito a nuovi insediamenti urbani a discapito della campagna. Infatti, è sempre più insistente la voce di chi afferma che gli addetti ai lavori stiano studiando il modo per ampliare l’area urbanizzata per aumentare la già inflazionata volumetria edificabile.

Le zone interessate da questa nuova espansione urbanistica sarebbero quella a sud ed ad ovest della città, infatti già da qualche tempo in queste zone si registra un affannoso acquisto di terreni agricoli da parte di piccoli e medi imprenditori e la spasmodica determinazione di alcuni proprietari a non cederli perché convinti della bontà di questo assurdo scenario urbanistico che realizzerebbe quartieri dormitorio favorendo solo la speculazione edilizia e non la qualità architettonica e urbana.

Tutto ciò, oltre a ridurrebbe ulteriormente le nostre campagne, andrebbe a discapito di buona parte dei cittadini che negli ultimi tre anni hanno visto ridursi del 30 – 40% il valore delle loro abitazioni a causa della crisi economica e della “massiccia offerta di immobili” che, con la realizzazione di “casermoni” con centinaia di appartamenti invenduti, ha inflazionato irrimediabilmente il mercato immobiliare.

È difficile inoltre credere che la “geniale trovata” di realizzare una “piazzetta” sotto la ciminiera dell’Ecobat in luogo della progettata afforestazione (Ring Verde) – finanziata dalla Regione Campania, esclusivamente per fronteggiare l’emissione di CO2 (protocollo di Kioto) – sia figlia dello stesso disegno urbanistico che userebbe la sua superficie come “verde attrezzato” per aumentare gli esigui standard urbanistici della città.

Una città con standard urbanistici da “prefisso telefonico”, una zona industriale semideserta e una zona Pip abbandonata a se stessa non ha certamente bisogno di una nuova cementificazione, servono, invece, normative di ampio respiro che affrontino seriamente la riqualificazione dell’esistente, come ad esempio la “rigenerazione” di quei quartieri nati abusivamente dagli anni ’70 in poi, stimolando la voglia di viverli e non, come oggi accade, di considerali un insieme di contenitori chiusi dove si svolge la sola attività domestica o, ancora, restituendo alla propria vocazione agricola quei terreni inseriti in precedenti varianti urbanistiche che nulla hanno a che fare lo sviluppo sostenibile della città.

Per tali motivi, la Federazione dei Verdi di Marcianise chiede: di non occupare ulteriore suolo con nuove costruzioni; di investire sulla “rigenerazione” dell’esistente; di non considerare la superficie del progetto Ring Verde come “verde attrezzato”; di rispettare e valorizzare le aree con vincolo archeologico (es. centuriazione romana); di rivedere i limiti della zona “A” in coerenza con la cartografia storica del XIX secolo; di inserire nuovamente la zona prospiciente il castello di Loriano negli standard “verde pubblico”.

Federazione dei Verdi – Marcianise
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