Cava Monti, Sel chiede un Consiglio comunale

di Redazione

 Maddaloni. Dopo l’accertamento da parte della Procura di Santa Maria Capua Vetere sullo sversamento illecito di oltre 200mila tonnellate di rifiuti tossici nell’ex cava Monti, tanto da accendere i riflettori del circuito mediatico nazionale su questo disastro ambientale, …

… il circolo Sel “Mandela” di Maddaloni ritiene “quantomeno tardiva” la presa di coscienza da parte del sindaco di Maddaloni De Lucia sulla reale situazione del sito in questione.

“Al primo cittadino, che ha deciso di conservare sotto la propria responsabilità anche la delega all’ecologia, al fine di farsi un’idea generale sull’argomento, – commenta il coordinatore di Sel Clemente Sabba – sarebbe bastato leggere la relazione presentata dal nostro circolo Sel assieme a Revolution, Comitato vivibilità, Rifondazione Comunista, Partito Democratico e Giovani Democratici in occasione dell’incontro del 23 luglio scorso, in cui si evidenziava in maniera sintetica la situazione di Cava Monti. Nella relazione, frutto del lavoro svolto negli anni dal Comitato Vivibilità di Maddaloni, è espressamente descritto come a ‘seguito dei rilevamenti effettuati dall’Arpac (relazione del 7 dicembre 2009 e del 12 gennaio 2010) è emerso che sotto la cava Masseria de’ Monti sono stoccati centinaia di fusti contenenti sostanze altamente tossiche quali toluene, benzene e altre sostanze aromatiche policicliche che, diffondendosi nella falda acquifera fra l’altro affiorante nello stesso bacino della cava, contaminano l’intero territorio provinciale fino al mare’. E ancora ‘quanto invece emesso sotto forma di nube tossica nell’etere, si deposita sulle culture circostanti ed entra nel ciclo alimentare degli umani e del bestiame da carne e latte che vi pascola liberamente’”.

“Ci si sarebbe legittimamente atteso – continua Sabba – che il sindaco approfondisse la questione, peraltro a tutti nota da tempo immemore, agendo tempestivamente. Invece, soltanto ora, in seguito alla pronuncia della Procura Sammaritana, nell’avviso alla cittadinanza ha dichiarato di aver emesso ordinanza interdittiva dell’uso dei pozzi per irrigazione nel raggio di 500 metri dall’ex cava, senza specificare nulla sui controlli per l’effettivo rispetto di tale ordinanza, ostinandosi per di più a parlare ancora di ‘presunto inquinamento’ e a richiedere ulteriori tavoli tecnici. Questi provvedimenti sembrano solo un modo per lavarsene le mani, nonché semplici escamotage per procrastinare azioni atte a una soluzione quanto più rapida del problema. Siamo consapevoli che il disastro di Cava Monti non è attribuibile all’attuale amministrazione, ma siamo allo stesso tempo convinti che sia tuttora nella responsabilità del sindaco De Lucia, che più volte ha dichiarato di porsi in discontinuità con chi l’ha preceduta, cercare in modo prioritario di risolvere il problema, magari anche facendo leva sulla presunta “sensibilità” dell’assessore regionale all’Ambiente rispetto ai disastri perpetrati non solo dalla criminalità, ma anche dalle istituzioni (latitanti, quando non conniventi) sul territorio del nostro comune”.

Sel chiede al sindaco “di informare la cittadinanza, attraverso l’indizione urgente di un Consiglio comunale sul tema, sulla situazione attuale e sulle misure che l’amministrazione intende adottare. Sarebbe, inoltre, auspicabile che il sindaco ci fornisse risposte concrete sullo stato di ulteriori disastri ambientali (Foro Boario, Lo Uttaro) che insistono sul nostro territorio o nelle immediate vicinanze e che attendono urgenti e ormai improcrastinabili soluzioni”.

“Come cittadini – conclude Sabba – abbiamo il diritto di sapere quali sono i rischi ai quali siamo quotidianamente esposti e come l’attuale amministrazione ha intenzione di agire per porvi rimedio. Auspichiamo che il sindaco riesca a darci risposte con la stessa tempestività con la quale si prodiga a rendere noto attraverso gli svariati mezzi di informazione degli encomiabili risultati raggiunti dalla sua amministrazione”.

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