Omicidio Scazzi, i difensori chiedono la scarcerazione di Sabrina

di Mena Grimaldi

 Taranto. I legali di Sabrina Misseri, Francio Coppi e Nicola Marseglia, chiedono la scarcerazione della giovane condannata in primo grado all’ergastolo per l’omicidio della cugina Sarah Scazzi.

La 24enne, infatti, vorrebbe lasciare il carcere: sta male. Gli avvocati hanno depositato la richiesta di scarcerazione spiegando che non vi sarebbero al momento esigenze cautelari per tenere ancora dietro le sbarre Sabrina.

“E’ contrario a ogni principio giuridico – ha spiegato Coppi al sito de La Stampa – che una persona debba aspettare la fine del processo in carcere senza che ci siano le esigenze cautelari e soprattutto in questo caso dove dopo 9 mesi ancora non conosce le motivazioni della sua condanna”.

I difensori entrano nel dettaglio e spiega punto per punto i motivi secondo i quali Sabrina dovrebbe essere scarcerata in attesa di una condanna definitiva. Il primo è la natura dell’omicidio: avvenuto per impeto, quindi, non premeditato.

“Dunque anche per l’accusa non ci può essere la reiterazione del reato – ha aggiunto Coppi – e non parliamo della fuga. Dove vuoi che possa andare una persona come Sabrina ormai conosciuta ovunque, senza mezzi e sola”.

Il Tribunale, il 20 aprile dello scorso anno, ha inflitto la massima pena detentiva insieme alla madre Cosima Serrano.

ll presidente della corte d’assise, Cesarina Trunfio, che sta redigendo le motivazioni della sentenza, è stata esonerata dal presiedere il tribunale collegiale fino al 22 gennaio prossimo.

Il deposito, insomma, sembra ormai vicino. La richiesta di scarcerazione, nelle prossime ore, arriverà sulla scrivania dei pubblici ministeri, il procuratore Pietro Argentino e il sostituto Mariano Buccoliero che mesi fa chiesero e ottennero l’ergastolo.

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