Morto Arnoldo Foà, grande artista del ‘900

di Redazione

Roma. È morto sabato, a Roma, Arnoldo Foà, all’età di 97 anni,Grande protagonista della cultura del ‘900, attore di teatro, di cinema, tv, regista, ma anche scultore, pittore e poeta, era nato a Ferrara il 24 gennaio 1916.
Foà è scomparso nel pomeriggio, intorno alle 17.30, all’ospedale San Filippo Neri dopo un’improvvisa crisi respiratoria. L’artista avrebbe compiuto 98 anni il prossimo 24 gennaio. I funerali laici si terranno lunedì nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, dov’era stato festeggiato per i suoi 95 anni.
Foà ha sempre affiancato alla sua attività artistica un concreto impegno nella vita civile e politica e qualche anno fa il suo nome è stato proposto per la nomina di senatore a vita. Con Foà scompare la “voce” del teatro italiano: timbro inconfondibile che ha accompagnato in una vita lunga e avventurosa (basti pensare ai suoi matrimoni e all«esiliò volontario alle Seychelles) migliaia di appassionati del palcoscenico e non solo.
Nato a Ferrara da una famiglia di orgine ebraica, Foà aveva frequentato a Roma il Centro sperimentale di Cinematografia, che poi fu costretto a lasciare dopo la promulgazione delle leggi razziali fasciste. Nel 1943 si rifugiò a Napoli, dove lavorò come capo-annunciatore e scrittore della radio Alleata Pwb. Alla fine della guerra riprese a lavorare in teatro: nella sua carriera ha lavorato con registi del calibro di Strehler, Visconti e Squarzina, mettendo in scena numerosi autori classici e contemporanei.
E’ stato anche regista e autore teatrale. Per qaunto riguarda il cinema, la sua filmografia vanta oltre 100 pellicole: ha lavorato, tra gli altri, con Orson Welles (“il processo”), Alessandro Blasetti (“Altri tempi”), Damiano Damiani (“Il sorriso del grande tentatore”) e Ettore Scola (“Gente di Roma”).
Grande protagonista di alcuni tra i più celebri sceneggiati della Rai: da “Piccole donne” e “Capitan Fracassa”, alla “Freccia nera” e a “David Copperfield”. Intensa anche la sua attività di doppiatore: suaè la voce di Antony Quinn ne “La strada” di Fellini. Pittore, scultore, giornalista e scrittore: per un breve periodoè stato anche consigliere comunale a Roma per il partito radicale.
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