Usa, stato d’emergenza: acqua inquinata in nove contee

di Stefania Arpaia

 Charleston. È stato dichiarato lo stato d’emergenza per ben 9 contee americane. Sono circa 300mila le persone che non possono utilizzare l’acqua delle proprie abitazioni, a causa di una contaminazione del fiume Elk, in West Virginia.

È forte lo stato d’agitazione per gli abitanti delle contee di Boone, Cabell, Argilla, Jackson, Kanawha, Lincoln, Pocahontas e Putnam, che non sanno quando potranno riaprire i rubinetti. Ed è stato immediato l’assalto a negozi, supermercati e ristoranti per poter acquistare quante più bottiglie d’acqua è possibile. Earl Ray Tomblin, governatore del West Virginia, ha dichiarato: “In questo momento la nostra priorità riguarda gli ospedali, le case di cura e le scuole”.

Il procuratore generale dello Stato ha aperto un’inchiesta per capire cosa abbia causato la contaminazione. Le prime indagini dimostrano che la sostanza chimica che ha inquinato il fiume è il “4-Methylcyclohexane Methanol”, probabilmente fuoriuscito dalla Freedom Industries, fabbrica specializzata nella vendita di prodotti per scavi in miniera, per il trattamento dell’acciaio e del cemento.

Tomblin ha sottolineato che i cittadini possono utilizzare l’acqua esclusivamente per gli scarichi igienici, per evitare qualsiasi tipo di malessere. Il fiume Elk, che attraversa Charleston, viene intercettato dall’impianto Kanawha Valley dove le acque vengono depurate e rese disponibili per circa 100mila abitazioni. Sono state chiuse scuole e attività di ristoro.

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