Le associazioni contro i commissari: “Vogliamo incontrare il Prefetto”

di Redazione

 Casal di Principe. Le associazioni Il Riscatto, Il Centenario, San Rocco, Unione delle Professioni e Pro Loco denunciano la chiusura al dialogo da parte della terna commissariale, presieduta dalla dottoressa Riccio, che governa il Comune di Casal di Principe dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche.

“Una totale chiusura al dialogo con la Consulta delle Associazioni, cercato con insistenza dalle associazioni del territorio con ripetute richieste di incontro, su problematiche che richiedevano urgenti provvedimenti e che coinvolgevano tutta la cittadinanza del comune di Casal di Principe come il servizio idrico, la raccolta differenziata dei rifiuti, piano urbanistico, il piano commerciale, la risoluzione della problematica dell’ ufficio tecnico comunale con i certificati di destinazione d’uso, il problema enorme degli abbattimenti di prime case, eccetera”, spiegano le associazioni, che sottolineano: “Si è cercato, insistentemente, un dialogo per far capire al prefetto Riccio che dovrebbe operare nell’interesse della comunità di Casal di Principe e a salvaguardia del territorio in rappresentanza dello Stato e che le esigenze della popolazione sono numerose e variegate, e non comportasi come un solerte capoufficio prefettizio. Ma tutto è stato vano. La terna commissariale ha dato prova, emanando provvedimenti a raffica, di non conoscere il territorio sul quale operava, un territorio difficile e reso anche alquanto labirintico, non per i noti fatti camorristici, ma perché abbandonato a se stesso da una gestione politica poco accorta e approssimativa della cosa pubblica sia degli amministratori locali (scioglimento continuo delle amministrazioni comunali) sia da una poco lungimirante gestione provinciale e regionale”.

Poi le associazioni citano una serie di provvedimenti emanati dalla commissione straordinaria che condannano: “I commissari, nonostante i suggerimenti pervenuti dalle nostre associazioni e dai vari funzionari comunali, hanno emanato cartelle per la riscossione del pagamento del canone idrico con un’intestazione indistinta a tutti i singoli componenti dello stesso nucleo familiare (vecchi e bambini in fasce); nelle stesse cartelle sono censiti fabbricati non serviti da condotta idrica (quindi una vera e propria estorsione di un servizio mai erogato); hanno cambiato il regolamento della gestione dell’acqua in corso d’opera; emanato pagamenti per conto della regione alla popolazione per le acque reflue dal 2008, inesigibili dall’Ente, in quanto lo stesso servizio è stato attivato nel 2012; hanno abbandonato all’incuria un’infrastruttura di utilità pubblica come lo stadio comunale; omesso di esaminare le motivazioni che hanno indotto lo scioglimento della passata giunta comunale ed emanare i relativi atti consequenziali; non hanno voluto affrontare il problema della fiera settimanale né tantomeno ricevere i commercianti che esercitano la propria attività durante fiera; avviato in modo approssimativo (se l’hanno avviata) la raccolta differenziata dei rifiuti. E non aggiungiamo altro”.

Le associazioni, quindi, chiedono un incontro urgente con il prefetto di Caserta, Carmela Pagano, “per valutare – spiegano – come poter arginare e razionalizzare questo agire che sta minando in modo indelebile in tessuto sociale di Casal di principe, già enormemente provato in passato dai noti fatti camorristici-amministrativi”.

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