Mcs, teatro e solidarietà con “I Figli delle Stelle”

di Redazione

 Aversa. La New Dreams, presieduta da Donato Liotto, prosegue la campagna di sensibilizzazione sulla Mcs (Sensibilità chimico multipla) e di raccolta fondi per Adele Iavazzo, aversana affetta dalla rara malattia.

Sabato, all’Auditorium “Caianiello” (ex Macello) è andata in scena la commedia “Il morto sta bene in salute” di Gaetano di Maio, interpretata dai giovani attori della compagnia teatrale “I Figli delle Stelle” guidati alla regia dall’instancabile Emilia Cantile. Direttore di scena Michela Grassi, tecnico del suono Enzo Mosca, scenografie Marco Comune. Gli interpreti, tutti giovanissimi, e molti, per la prima volta, che calcavano un palcoscenico, hanno regalato due ore di sano teatro alla folta platea, gremita in ogni ordine di posti.

Una sala, davvero troppo angusta, per uno spettacolo che certamente meritava una location più adatta. Nessuno, però, se ne è accorto e ha avvertito disagi, grazie alla bravura dei ragazzi in scena, che sono: Tonino Turco, Simona Segreto, Giusy Segreto, Stefano Casella, Mirko Mangiacapra, Daniele Mangiacapra, Claudio Luciano, Angelica Casaccio, Raffaele Liotto, Maria Rosaria Motti, Fiorentina Mercaldo, Umberto Mangiacapra, Giacomo Aversana, Raffaele Sarracino, Eleonora Fazioli, e per finire “l’adulto”, il poliedrico Peppe Chiatto.

Prima di dare il via allo spettacolo, la regista Cantile ha chiamato Donato Liotto e lo ha invitato a spendere due parole sulla Mcs e su Adele. Le parole del presidente della New Dreams sono state ascoltate da oltre 200 persone visibilmente commosse e attente. “Ringrazio la compagnia dei ‘Figli delle Stelle’ e la signora Cantile. – ha detto Liotto – La Mcs colpisce ovunque, non guarda in faccia a nessuno e la colpa è ‘nostra’. La cause scatenanti sono molteplici, in primis l’inquinamento, che noi abbiamo creato, ossia la contaminazione da agenti chimici. Adele ci insegna cos’è il vero coraggio e stranamente è proprio lei, così debole e minuta, a darci la forza per continuare in questa battaglia. Lei spera, assieme a tutti gli ‘invisibili’ della Mcs, di veder riconosciuta questa patologia dal Ministero della Salute”.

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