Incompatibilita’, Dello Vicario a Nobis: “Lo stile si misura dai comportamenti”

di Nicola Rosselli

 Aversa. “Caro Nico, ti rispondo con lo stesso mezzo usato da te , ma lo faccio in maniera diretta, senza fare finta di non conoscerci. Ma mi ha sorpreso apprendere dai media l’opinione che hai di me come politico, avvocato e come uomo, e, una volta ripresomi dallo stupore iniziale, credo che me ne farò una ragione, sopravviverò!”.

Inizia con queste parole la nota di risposta, dovuta del vice presidente dell’amministrazione provinciale di Caserta e consigliere comunale di Aversa Gianpaolo dello Vicario a Nico Nobis che gli aveva rivolto una dura nota a mezzo giornali web. “D’altra parte, – continua l’ex alleanzino – ad un uomo alle prime esperienze politiche, che non ha santi in paradiso, che rispetta le regole, che insomma è tutto d’un pezzo, si può perdonare il fatto che usi come strategia, per difendersi, l’attacco e che colpisca chi ha anche solo evidenziato una questione spiacevole di cui è parte e che è sotto gli occhi di tutti.Ad un uomo alle prime esperienze politiche, che non ha santi in paradiso, che rispetta le regole, che insomma è tutto d’un pezzo, si può anche perdonare un po’ di incoerenza e maldestra strumentalizzazione. Ma ciò che non si può perdonare a nessuno, e quindi neanche ad un uomo tutto d’un pezzo come te, è lo storpiamento della realtà, pensato e realizzato per giustificare proprie azioni, e quelli dei ‘santi che non sono in paradiso’, ciò che non si può perdonare è l’omologazione di pensiero che porta a dire sempre le stesse cose quando non si ha nulla da dire. Perché, a mio parere, chi si occupa di politica e viene eletto in un partito di maggioranza che opera all’interno di una coalizione di maggioranza, non se ne va solo perché le cose non vanno come si era programmato, ma rimane al suo posto per cercare di cambiare le cose, rimanendo fedele a se stesso ai suoi elettori e ai suoi valori, anche perché la coerenza non e di tutti e quindi avrei potuto, come qualcuno, gridare ‘sottovoce’ le mie perplessità e poi far finta di niente , in quel caso la poltrona sarebbe stata comoda, ma nel mio caso ti assicuro che è molto scomoda, considerati gli attacchi sterili a cui sono sottoposto, vedi Pupia Aversa,del 24 gennaio scorso (talvolta provenienti da alcuni, i quali, più fortunati, lo fanno solo per smania di ribalta mediatica, altri, meno fortunati, cioè coloro che non sono dotati di personalità propria, invece solo per eseguire il mandato ricevuto)”.

Insomma, parole dure, così come era stato duro Nobis che, per Dello Vicario, ha perso la classica occasione per stare zitto e sperare che la vicenda fosse dimenticata in fretta considerato che, al di là di motivi giuridici, motivi di opportunità e di dignità avrebbero voluto che il consigliere di Noi Aversani rinunziasse al patrocinio all’epoca o a 1400 euro oggi.

“E poi mi sorprende – continua dello Vicario – che un attento osservatore politico come te si voglia scomodare a venire fino a corso Trieste per vedere come ‘siamo messi’, visto che bastava guardare un po’ più vicino, anche senza sforzarsi di fare (ahimè) introspezione. Per ciò che concerne, invece, la tanto difficile interpretazione della sentenza della Corte Costituzionale richiamata nell’ultimo consiglio comunale, credo che tu questa volta abbia chiaramente confuso la politica con la professione, in quanto non ho sostenuto una tesi o un precedente in tribunale, ma ho illustrato come l’ambito di applicazione della materia in relazione all’incompatibilità, sia stata chiaramente estesa dalla corte costituzionale, ad evidenziare il fatto che esiste una tendenza a non voler giustificare più alcune azioni per così dire promiscue.Infatti, se ci fossero stati gli estremi per sostenere cause di incompatibilità la questione sarebbe stata risolta in altri ambiti, e proprio perché nessuno era sotto processo, non parlavamo di fattispecie di reato, ma di ‘stile, dignità e decoro istituzionale’, anche perché ci sono, e ci sono stati, altri professionisti come te, presenti in consiglio comunale, i quali si sono astenuti dalle tue analoghe e imbarazzanti richieste, solo perché erano in carica; addirittura c’è stato chi, come il mio unico maestro di vita (dello Vicario fa riferimento in questo caso al padre Guido, per decenni consigliere comunale Msi, ndr), si è premurato, di richiedere ciò che gli spettava per il proprio lavoro svolto (questa volta a favore dell’Ente) stesso, solo a consiliatura finita, e ciò che più conta, nonostante che la legge gli consentisse di farlo subito. Quindi caro Nico, ognuno può avere le proprie opinioni ed i propri punti di vista, ma lo spessore politico non si ottiene con autoreferenzialità, con il fare solo ciò che è buono e giusto o ciò che è legale, ma lo si misura dai fatti e dai comportamenti assunti specie nelle situazioni più difficili, il resto si chiamano chiacchiere”.

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