Ex Texas, i Cesaro puntano a opificio industriale

di Nicola Rosselli

 Aversa. Mentre il Consiglio comunale torna a riunirsi per decidere, una volta per tutte, il destino di piazza Crispi e del maxi parcheggio da 500 posti auto che potrebbe non essere più realizzato dopo le ultime decisioni da parte dell’amministrazione comunale, …

… un altro luogo simbolo della città normanna è sempre più nell’occhio del ciclone per le attuali condizioni igienico-sanitarie che stanno provocando, oramai da mesi e mesi, le giuste proteste di quanti intorno a quel perimetro abitano.

L’area in questione è quella dell’ex stabilimento Texas Instruments di viale Kennedy ridotta da fiore all’occhiello della città normanna, considerato che in quella fabbrica sono stati realizzati anche componenti utilizzati nei veicoli utilizzati per le missioni spaziali, a vera e propria discarica a cielo aperto, dove è possibile rinvenire ogni tipo di rifiuti. Senza contare, poi, che non pochi immigrati hanno scelto l’edificio che ospitava la multinazionale statunitense in rifugio provvisorio.

“Mentre si parla di bonificare la terra dei fuochi, – ha dichiarato Michele Speciale, uno dei numerosi residenti a ridosso dell’area in questione – noi cittadini che abitiamo sulla Variante 7 bis, vicino all’ex stabilimento Texas Instruments, ora in uno stato di abbandono assoluto, senza che nessuna autorità si interessi del caso, siamo anche noi vittime del degrado ambientale che si è venuto a creare all’interno del predetto stabilimento, ove vengono depositati rifiuti di ogni specie, compreso rifiuti tossici, dannosi alla salute di tutti i cittadini, in special modo coloro che ci abitano vicino, in quanto, questi rifiuti vengono fatti bruciare con spargimento di fumo che diffondono diossina, molto pericolosa per la salute di tutti noi. Le autorità fino ad ora sono state solo a guardare incuranti delle conseguenze che si potranno avere nel futuro. Dei danni che saranno fatti, mi domando, chi pagherà le conseguenze? Vorrei una risposta da qualche autorità responsabile della salute pubblica di noi cittadini. Lo so è pura illusione”.

In verità, le autorità, nello specifico l’amministrazione comunale, hanno ordinato nei mesi scorsi la pulizia del luogo per motivi di igiene e sicurezza pubblica. Ed ora, finalmente, sembra che delle novità ci siano. Aniello Cesaro, rappresentante della società di famiglia proprietaria dell’area, fratello dell’ex presidente dell’amministrazione provinciale di Napoli, Luigi, ha, infatti, dichiarato: “Proprio domani (oggi per chi legge, ndr) effettueremo un primo sopralluogo con i tecnici. Considerato che l’amministrazione comunale di Aversa non ci ha consentito nulla di quanto avevamo proposto, dall’housing sociale ad una piccola zona artigianale con opifici e abitazioni a servizio, abbiamo, infatti, deciso di ripristinare il vecchio edificio e destinarlo a quelle che erano le precedenti destinazioni d’uso, ossia industriale e uffici. Ovviamente, prima dovremo mettere in sicurezza sia l’edificio, non utilizzato da anni, e l’intera area esterna che sarà ripulita”.

A Cesaro chiediamo anche se parte dell’immensa area esterna sarà destinata a parcheggio, seppure privato, per i pendolari della metropolitana. Secca la risposta: “Nemmeno questo ci è stato consentito”.

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